QuartAumentata,la band che ha catapultato le sonorità e gli strumenti della tradizione calabrese nella world music con un nuovo sound inconfondibile, torna a distanza di sei anni con un lavoro discografico in cui sono contenuti i brani rimasterizzati del famoso live “Tamburi e Parole” del tour 2010.
“Live 22th Anniversary”, prodotto da Giuseppe Marasco per Italysona, celebra i 22 anni di carriera e il ritorno della band calabrese in continua evoluzione, in un caleidoscopio di sonorità che lambisce il folk, reggae, jazz, blues, rock e funk. Il quartetto ha presentato il nuovo lavoro – disponibile in due versioni: in digitale con tutte le 17 tracce del live e in vinile in edizione limitata in cui sono contenuti 11 brani – in occasione del Musicconnect Italy di Pistoia, il primo e più grande meeting professionale italiano totalmente dedicato alla World music.
Il disco, tra temi intimisti e storie di vita quotidiana, narrati alternando l’uso dell’italiano a quello del dialetto calabrese, è tratto dallo storico live “Tamburi e Parole” del tour 2010 che ha consentito alla band – formata Paolo Sofia (voce), Peppe Platani (basso), Salvatore Gullace (chitarra, mandolino, Bouzouki), Massimo Cusato (percussioni, batteria) – di esibirsi in oltre 100 palchi di tutta Italia condividendo la scena con musicisti eccezionali.
Un lungo percorso che ha orientato la loro musica verso la riscoperta delle tradizioni musicali calabresi e la creazione di nuovi brani, contaminandoli di atmosfere e ritmi della World Music:
“Il manifesto della band è quello di trasformare il patrimonio musicale calabrese in un’entità viva in cui identificarsi, e rendere questo messaggio alla portata delle nuove generazioni. Oggi vogliamo condividere un altro traguardo, 22 anni di musica di piazze, di sorrisi, di corse e anche di stop, ma sempre presenti con la voglia di creare la nostra musica. Questo vinile vuole celebrare questo percorso: all’interno i brani di un live a cui siamo molto legati, “Tamburi e Parole”, registrato nel tour 2010.”
Il lato A del vinile si apre con Bella Balla, brano che racconta come il ballo liberi dalla pesantezza delle cose, leghi l’individuo alla comunità, favorisca salute e chiarezza di spirito, ed elevi l’anima. Poi Santu ‘Nsertu: l’indovino è un antichissimo mestiere e forse meritava di essere detto: santu ‘nzertu. Si prosegue con Fimmana che descrive come una storia d’amore possa sì finire, ma non sempre si finisce anche di amare. In Lisciu Comu A Ll’ogghju “se non tutto scorre liscio, tutto scorre comunque. Ne La morte apparente il risveglio da morto per attaccamento alle cose belle della vita! Vola Vola: “Vola amore mio, vai dove vuoi e non perderti mai”.
Nel lato B, dopo il brano d’apertura Non mi vogghjiu maritari, in cui si parla della pressione sociale che spesso obbliga a fare delle scelte non sempre coerenti con i propri desideri. Ci adattiamo alle aspettative del mondo in cui siamo immersi, arriva Cococo’, brano in cui si descrive come, talvolta, anche l’andare controcorrente a tutti i costi può essere a sua volta una “moda”, quando lo si fa per puro spirito di contraddizione, senza un solido convincimento e senza precisi riferimenti culturali. Poi ‘A storia è glià: il popolo calabrese è stato da sempre uno dei popoli italiani più oppressi, ma lamentarsi, piangersi addosso e dare sempre la colpa agli altri non può rappresentare una soluzione al problema. Vai: Lontano dagli occhi, lontano dal cuore! Quando una storia non funziona, la cosa giusta da fare è, tenersi lontani l’uno dall’altro! Il disco chiude con ‘Mbiviti Nattru, brano che racconta come il peso della vita sia insopportabile e non sempre è facile trovare in sé la forza di affrontarlo, perché solo i Santi possono venire a contatto col male senza contagiarsi. Ogni tanto, allora, bisogna saper anche “staccare la spina”, per poter riprendere la giusta prospettiva.
Hanno suonato: Piero Cusato (tastiere), Massimo Diano e Peppe Stilo (organetto e tamburelli), Tonino Labate (batteria), Federica Giordano e Marinella Rodà (cori). Produzione Artistica: QuartAumentata. Prodotto da Giuseppe Marasco per Italysona e Calabria Sona.