Breaking News

RESA DEI CONTI NEL M5S: DI MAIO GAME OVER!

A conti fatti, il quadro post-elezioni che offre la Sardegna è questo: vince il Centrodestra trainato da Matteo Salvini, ridimensionato di fronte ai sondaggi e al recente voto abruzzese; crolla il M5s ormai senza volto, senza bussola e senza anima; non sfonda Silvio Berlusconi nonostante le energie bruciate e il notevole impegno profuso; Forza Italia e il suo Leader da soggetti trainanti del Centrodestra sono ridotti a rimorchio di Salvini; galleggia il Pd con la testa rivolta alle Primarie di domenica prossima.

Detto ciò, balza agli occhi la caduta libera del M5s.

Giggino Di Maio cerca di nascondere il vuoto politico sotto il tappeto organizzativo. Valuta la cancellazione di due degli originari tabù: quello relativo al divieto delle alleanze e quello relativo al limite del doppio mandato. Tabù peraltro dal sottoscritto criticati da sempre. E critiche del sottoscritto da sempre coperte dagli insulti degli obbedienti fantasmi-tifosi del clic oggi disciplinati condivisori e sostenitori delle annunciate variazioni alla Bibbia pentastellata.

Sì alle alleanze, dunque. È la scoperta dell’acqua calda quando si vota col sistema proporzionale!

Ma, al di là dell’ottusità politica dei tabù in via di cancellazione, il problema più grosso è politico.

La accondiscendenza di Luigi Di Maio verso la grettezza salviniana sta facendo pagare un prezzo salatissimo al Movimento. I silenzi del Capo Cinquestelle di fronte alle ripetute scorrettezze e alle ripetute provocazioni di Salvini stanno producendo gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Il Capo Cinquestelle non ha avuto niente da obiettare e si è reso complice con l’intero Governo in merito alla spinosa questione della Diciotti, la nave della Marina italiana trattenuta al largo col suo carico di disperati. Per non dire della scelta Salva-Salvini in Commissione per le immunità. Non sono che gli ultimi esempi degli errori compiuti dal Giovanotto di Pomigliano.

Detto papale papale, Di Maio non ha fatto valere col Socio di Governo il rapporto di forza a favore del M5s tuttora presente in Parlamento. Da Signore si è adattato a fare il Vassallo. Ed è finita che l’anima di Sinistra del Movimento abbia deciso di lasciare l’accampamento pentastellato. Con tutto ciò che ne è conseguito.

Di Maio si è rivelato inadeguato ai ruoli di Capo politico e di Ministro. Ruoli che hanno messo a nudo tutta la sua inesperienza. Nel calcio la squadra cambia allenatore quando inanella una lunga serie di sconfitte. Ergo: l’ “allenatore” del M5s va cambiato. E subito!

Ps. Stupisce il silenzio e l’inabissamento del globe trotter Alessandro Di Battista, mentre inquietano i silenzi di Roberto Fico, Beppe Grillo e del filosofo Nicola Morra

Loading Facebook Comments ...

leave a reply