Oggi è il suo giorno, è il giorno di Giuseppe Conte. Il Premier – come è noto – nel pomeriggio riferirà sul Russiagate leghista e risponderà alle domande che gli rivolgeranno i Senatori. Questo di Conte sarà un esercizio di equilibrismo dialettico e anche un modo per rimarcare con tatto la distanza e l’autonomia dalle posizioni del Carroccio. Conte lo farà senza peraltro cercare di urtare – vedrete – la suscettibilità del Leader leghista, quel Matteo Salvini ancora una volta in fuga dalle domande dell’Aula sullo spinoso quanto oscuro e imbarazzante Caso fondato sul presunto baratto tra rubli, gasolio e collocazione geopolitica del Nostro Paese.
Ma non è tutto.
Dal Russiagate alla Tav, il Premier sta cercando di rendersi istituzionalmente autonomo anche dal M5s. E mentre Luigi Di Maio ribadisce il No alla Torino-Lione puntando così a farne una battaglia di bandiera, Conte afferma che sarà il Parlamento a decidere in merito. E il Parlamento – come è noto – esprime una larga maggioranza favorevole al Treno ad Alta Velocità.
Sarà un voto, dunque che finirà con l’isolare i Cinquestelle.
Inutile dire che – in un Paese normale – ciò costituirebbe una ragione più che valida per far cadere il Governo. Ma l’Italia non è un Paese normale. L’affollamento di Ominicchi, Quaquaraquà, Nani e Ballerine rendono lo Stivale sempre più simile a Lilliput…
Intanto tra i cittadini si diffonde la voglia di pacatezza, di compostezza, di eleganza, di toni bassi. E’ la inevitabile voglia che si sta diffondendo dalle Nostre Parti dopo un anno di volgarità e sgrammaticature salviniane.
Non a caso il Premier Conte – pur non avendo un proprio partito alle spalle – figura al primo posto nei sondaggi di Nando Pagnoncelli. E’ il Leader più gradito dagli elettori. Conte supera Matteo Salvini e Luigi Di Maio con ampio margine di consensi.
E non sfugge a nessuno che per questa ragione – per il gradimento che raccoglie in ampie fasce sociali – oggi Conte è l’Uomo di Governo più temuto da Matteo Salvini e dai Suoi.
Potrebbe essere l’uomo giusto su cui puntare nel caso una crisi di Governo spingesse il Capo dello Stato Sergio Mattarella a tentare un Esecutivo tecnico. E ciò in sintonia con gli spifferi secondo i quali una eventuale caduta del Governo potrebbe aprire la strada a un Esecutivo tecnico sostenuto dal M5s, dal Pd, dai resti del polverizzato Centrosinistra e da chi ci sta. Responsabili e Berlusconiani inclusi.
Un Governo di salute pubblica, insomma, sulla scorta di quanto è accaduto nel Parlamento Europeo in occasione della elezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione UE.
Un nuovo Governo che potrebbe essere guidato – come detto – dallo stesso attuale Premier. Il tutto con Matteo Salvini lasciato sulla porta…
Tra spifferi e rumors – intanto – l’ex Capo Scout di Rignano in diretta tv su La7 ha impartito una lezione su come pararsi il culo di fronte a una eventuale crisi di Governo (“su come tutelarsi da evenienze negative”, tradotto per i lettori oxfordiani).
“Crisi di governo e conseguente intesa tra M5s e Pd? La facciano – dice – io non la voto perché agli elettori del collegio in cui sono stato eletto dissi che non avrei mai fatto alleanze col M5s”.
E’ questa la posizione ufficiale di Matteo Renzi.
Che uomo…!
Tradotto per il volgo: “Io non voto l’accordo Cinquestelle-Pd, però gli altri sono liberi di votare come più ritengono opportuno”. Renziani compresi, ovviamente. L’ex Capo Scout non lo dice apertamente ma lo lascia intendere…..
A conti fatti vuol salvare la faccia, il Matteo da Rignano. Ma lascerà liberi i Suoi di andare in soccorso di Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio.
Roba da aquilotto della provincia toscana, roba da furbetto dei peggiori retrobottega della politica.
Detto ciò – a sentire i soliti bene informati – le prossime 48 ore saranno decisive per le sorti del Governo. Ma non saranno decisive per la sopravvivenza della Legislatura.
In merito si accettano scommesse…
Ps. Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola attenzionata dalla maiuscola.