Sconcezza Diciotti, la Casta assolve il suo adepto Matteo Salvini e il M5s mescola i propri voti con quelli del Centrodestra berlusconiano. Cala il sipario sul sogno grillino. Da oggi i Cinquestelle sono come gli altri.

“Ma come si fa a non vendersi l’anima quando sei ti che vorresti comprartela”, cantava Gino Paoli alla sua donna…

Ma non sempre chi si vende l’anima lo fa per amore della propria donna o del proprio uomo. C’è chi lo fa per ragioni meno nobili…

E Loro – i Cinquestelle – l’anima se la sono venduta per trenta danari. Per il gusto delle poltrone con annessi e connessi.

Coloro che gridavano “o-ne-stà, o-ne-stà” oggi al Senato hanno votato contro i magistrati, hanno votato contro i giudici del Tribunale dei Ministri e in difesa di un privilegio di Casta. Hanno votato contro la richiesta di processare Matteo Salvini per la sconcezza del caso Diciotti, la nave della Marina italiana tenuta per giorni al largo col suo carico di disperati. Lo hanno fatto nascondendosi dietro i fantasmi del clic della piattaforma Rousseau, fantasmi senza testa che hanno espresso opinioni gradite a Luigi Di Maio e a Davide Casaleggio pur non conoscendo le carte.

Hanno tradito se stessi, i Cinquestelle, sull’altare del governismo e della propria insipienza. Hanno tradito se stessi, i Cinquestelle, per difendere i rispettivi scranni in Parlamento.

Si sono giocati a dadi la tunica dell’etica e della morale pubblica. Lo hanno fatto per difendere un privilegio di Casta, quello che vuole che si faccia di tutto per evitare che un politico finisca sotto processo.

Ora sotto processo finiranno loro, i Cinquestelle. E saranno i cittadini, i milioni di elettori a giudicarli e non gli obbedienti quattro gatti del click della piattaforma Rousseau. Accadrà a fine maggio, in occasione delle elezioni Europee.

Col voto salva-Salvini muore il sogno della diversità morale dei Cinquestelle. Oggi al Senato si è celebrato il funerale del M5s. Hanno fatto ala al Caro Estinto gli idioti del click. Un amen lo seppellirà…