Soddisfazione di Luigi Di Maio: “Avevo inviato una lettera al ministero per il piccolo Ramy”
Il ministro Matteo Salvini alla fine se ne convince: “Sì alla cittadinanza a Ramy perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare”. Parola del vicepremier leghista, che però solo poche ore prima, commentando un’operazione di polizia, aveva scritto su Twitter: “Altro che ius soli e cittadinanze in regalo, occorrono rispetto e controlli”. Un pensiero, quello di Salvini, coerente con quello espresso nella serata del 25 marzo, quando aveva sottolineato che “non ci sono gli elementi per concedere”. Dopo poche ore la giravolta, corredata con un invito al Viminale insieme ad altri 4 ragazzi della scuola media Vailati di Crema che erano presenti sul pullman e a 12 carabinieri, che sono stati coinvolti nel dirottamento del bus, sulla strada Paullese, in zona San Donato Milanese, in provincia di Milano. I ragazzi che il ministro incontrerà, ha fatto sapere il Viminale, sono Adam (che dopo aver nascosto il telefonino al terrorista, è riuscito a chiamare i Carabinieri, fornendo indicazioni utili), Aurora (che, presa in ostaggio, ha mantenuto la calma e il sangue freddo), Fabio (che ha parlato con il terrorista, cercando di dissuaderlo e tranquillizzarlo), Nicolò (che si è offerto come ostaggio, dopo la richiesta del terrorista) e proprio Ramy (che, anche lui sottraendo all’attenzione il telefonino, è riuscito a chiamare i Carabinieri, fornendo ulteriori utili informazioni).
La giravolta di Salvini è stata salutata con grande soddisfazione dall’altro vicepremier Luigi Di Maio: “Nei giorni scorsi avevo inviato una lettera proprio ai ministeri competenti per chiedere loro di conferire la cittadinanza per meriti speciali al piccolo Ramy – ha detto il capo politico dei 5 Stelle – Sono felice di aver convinto anche Salvini sulla cittadinanza a questo bambino. L’ho già detto: questo è un Paese che vale molto più della semplice indignazione”. Sulla stessa linea d’onda il Guardasigilli Bonafede: “Prendiamo atto che finalmente anche Salvini si è convinto. Questa è la ennesima dimostrazione di come questo governo possa viaggiare compatto per i cittadini”. Felicissimo, invece, il padre del ragazzino: “Non ne so ancora niente, se fosse così sarei contentissimo, e sarà contento anche mio figlio Rami, che è qui con me, ha una faccia felice ed è contentissimo”. Il padre di Ramy, Kaled Shehata, ha appreso in diretta dalla trasmissione di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora la notizia della cittadinanza concessa dal vicepremier Salvini al figlio. Ramy invece ha commentato così la notizia: “Sono contento, ringrazio Matteo Salvini e Luigi di Maio”. È vero che incontrerà Salvini? “Si, voglio vederlo e salutarlo, domani andrò a Roma con Ramy per incontrarlo”.