Di fronte all’ennesimo gravissimo episodio di criminalità registratosi in una zona centrale di Napoli – episodio per il quale lotta tra la vita e la morte una bambina di 4 anni che passeggiava con la nonna – a ricordare a Matteo Salvini il suo dovere di Ministro dell’Interno ci ha pensato – tra gli altri – anche Nicola Morra, presidente pentastellato della Commissione Antimafia: “Salvini pensi meno ai selfie e ai migranti e si dedichi con impegno alla lotta contro le mafie”, ha tuonato.
Un altro ceffone dopo quelli ricevuti da Luigi Di Maio e da Giuseppe Conte sul caso Siri. Schiaffoni che hanno spinto il Capo leghista ad abbassare cresta e toni.
Tanto che, dopo avere affermato di aver pregato per la bimba (l’ipocrisia da dispensare al prossimo tra i cattolici va sempre forte, così come denunciato dallo stesso Papa Francesco ndr), Salvini ha porto il ramoscello d’ulivo ai Soci di Governo. “L’Esecutivo va avanti – ha assicurato – non è una poltrona in più o in meno a fare la differenza”. Il Leader leghista, ha commentato così i retroscena dei giornali, retroscena secondo i quali dopo le Europee il Leghista farebbe saltare il governo o, in alternativa, farebbe sfrattare Conte, il Premier che gli ha imposto l’ultimatum sul caso Siri. “Io penso a lavorare e la mia parola vale più dei sondaggi – ha ripetuto riferendosi alla rilevazione Ipsos sul Corriere della Sera – il governo durerà altri 4 anni e agli italiani non frega niente di quello che titolano i giornali o i telegiornali che rincorrono polemiche inutili. È per questo che vendono sempre meno e i dibattiti televisivi perdono ascolti. I giornalisti sono liberi di scrivere quello che vogliono ma poi non si devono lamentare se i giornali vendono sempre meno”.
Intanto – impotente di fronte alla malavita organizzata – il Ministro dell’Interno invoca ordine e disciplina nelle scuole elementari. Un altro sconfinamento, un’altra scostumatezza, Lui non è Ministro dell’Istruzione! E col bullismo dilagante di genitori e alunni nei confronti dei docenti, con i tetti degli edifici scolastici che cadono, il Vicepremier leghista nelle aule vuole vedere i bambini con grembiule come ai bei tempi…
Quasi inutile dire, l’impressione sempre più forte che si fa strada tra gli osservatori è che per Lui occorra Uno bravo, Uno di Quelli che masticano bene gli studi di Sigmund Freud, di Carl Gustav Jung e di Erich Fromm…
E tra la compulsiva mania di travestirsi con felpe, giubbini, giubbotti, magliette, caschi, caschetti e berretti e la rivendicazione di istanze sovraniste imbottite con filo spinato e torrette anti-migranti, Salvini rischia di diventare un caso umano, il Ministro rischia di apparire un caso patologico.
Sprezzante con tutti, recentemente anche Papa Francesco è stato destinatario dei toni liquidatori e ineleganti del Capo del Carroccio. Detto papale papale, per Salvini il Vangelo va bene ma fino a quando il Testo Sacro dei Cattolici non rompa le scatole in materia di migranti e di accoglienza… Non a caso in Europa è amico di Viktor Orban, il becero premier ungherese.
Detto ciò, agli osservatori del linguaggio del corpo non sarà neanche sfuggita la nuova postura abbinata alla dura espressione del viso del Ministro.
Salvini appare con le spalle leggermente incurvate (inizio di ipercifosi?) come i galli quando si gonfiano per attaccare il simile e a tale postura abbina tratti somatici sempre più truci, severi, da duro. E’ – in sostanza – questa la maschera del copione che gli impone il ruolo di uomo forte che si è imposto.
Insomma per l’Anguilla leghista, anzi per il Capitone, dai travestimenti all’asprezza dei toni, tutto può far brodo per confondere le idee e per mischiare mele e pere. Tutto può far brodo per mostrarsi forte con i deboli… Ma il giochino ormai comincia a rivelare i connaturati limiti…