“Mi ha parlato con grande affetto e partecipazione, non come un politico ma come una persona davvero interessata a me”, ha spiegato l’attrice 87enne all’AGI, “la sua umanita’ mi ha ricordato quella di Pietro Nenni, che mi fece recapitare un mazzo di fiori e un biglietto scritto di suo pugno”.
Sandra Milo martedì scorso aveva annunciato, nella trasmissione di Rai Radio 1 ‘Un giorno da Pecora’, uno sciopero della fame a oltranza per richiamare l’attenzione su autonomi, partite Iva, artisti e operatori del mondo dello spettacolo in crisi per il coronavirus. Ieri pomeriggio la telefonata a sorpresa del premier Conte l’ha convinta a desistere dalla protesta alla Pannella: “Quando si è presentato dicendo ‘Sono Giuseppe Conte” con i miei tre ‘chi?’ l’ho costretto a ripeterlo più volte e quando, sicura che si trattasse di uno dei tanti scherzi radiofonici”, ha spiegato l’attrice. “Gli ho detto ‘faccio fatica a crederle’ e lui mi ha dato il numero del centralino di Palazzo Chigi dove chiamarlo”, ha premesso Milo.
“La conversazione è andata avanti parecchio, e non ha riguardato soltanto i problemi degli autonomi verso cui l’attrice ha richiamato l’attenzione ottenendo in cambio del ‘favore’ chiestole dal premier (la sospensione dello sciopero della fame) la promessa di un incontro a Palazzo Chigi con una delegazione dell’associazione Autonomi e partite Iva, di cui Milo fa parte, presieduta da Eugenio Filograna, ex editore del glorioso ‘Postal market’ . “All’altro capo del filo c’era una persona che parlava del dramma di questi mesi, del dolore di chi non ha potuto neanche salutare i parenti morti in ospedale, della solidarieta’ degli italiani”, ha raccontato l’attrice, “il suo e’ stato un bel gesto, sicuramente sincero”.