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Sanremo: Amadeus, “colpire il Festival è un danno al tutto il mondo dello spettacolo”

Il conduttore e direttore artistico del festival, "da sempre sono per l'apertura dei teatri e dei cinema"

“Sanremo non deve essere colpito”. “L’obiettivo da colpire non deve essere il festival”. “Mi dispiace che chi fa questo lavoro debba colpirci. Da sempre sono per l’apertura dei teatri e dei cinema”. Così Amadeus, in un’intervista a “La Stampa”, commenta il dibattito che da giorni vede esponenti del mondo culturale contrapporre la realizzazione del festival di Sanremo con la mancata apertura di teatri e cinema. “All’estero – dice Amadeus – ci sono sale che hanno aperto con grande attenzione per i protocolli; ho un grande dispiacere che il nostro ambiente sia fermo e spero che si riaccenda al più presto.

Che Sanremo abbia 380 persone in platea è uno sforzo immane. Vede, io faccio I soliti ignoti con i figuranti ed è importantissimo che ci siano. Sanremo non deve essere colpito. Se non ci sono persone in platea non faccio un favore allo spettacolo ma un danno. Il festival sarà un grande faro che illuminerà un settore e provoca sofferenza che si lotti fra di noi. L’obiettivo da colpire non deve essere Sanremo. Se si aspetta Sanremo per colpire allora vuol dire che in quel momento si sta facendo del male a tutti: cinema, teatro, musica”. Che la kermesse si faccia, per Amadeus è proprio da questo punto di vista “un segnale importante”. “Noi tutti, Rai, discografia, addetti ai lavori siamo insieme perché sarà un festival storico. La gente per strada mi chiede: ‘ce la facciamo a fare Sanremo’? Non: ‘farete Sanremo’? Il pubblico ha bisogno del festival, di alleggerire, pensare ad altro. Con tutti i protocolli possibili”.

Quanto alle misure anti-Covid, Amadeus spiega: “La gente a casa vedrà uno spettacolo che sembrerà il più simile a quello degli altri anni ma dietro le quinte sarà organizzato con metodi chirurgici”. Infine l’auspicio: “Mi auguro che questo Sanremo sarà unico, non solo per quello che avremo messo in campo per poterlo fare durante questo periodo Covid, ma anche per l’umanità che ci stiamo mettendo. Quest’anno poter fare questo spettacolo è una sorta di privilegio e non me lo voglio perdere”.

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