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SANREMO DICE SÌ A RULA JEBREAL, LA GIORNALISTA OSPITE IN UN MONOLOGO

Dopo lo stop alla giornalista, arriva il via libera dall’ad Salini e la direttrice di Rai1

La giornalista di origine palestinese, Rula Jebreal, sarà al Festival di Sanremo. Adesso la notizia è ufficiale. Dopo un vertice con l’ad Fabrizio Salini, la direttrice di Raiuno Teresa De Santis e il conduttore Amadeus è stata presa la decisione definitiva: la giornalista naturalizzata italiana interverrà sul palco dell’Ariston con un suo monologo sulla violenza contro le donne. Ancora da definire la serata, ma lo spazio sarà adeguato all’importanza del tema. Finisce così, con una decisione presa di comune accordo dai massimi dirigenti di Raiuno e della Rai, il caso dell’esclusione di Jebreal che lei stessa aveva attribuito a un veto di Salvini o comunque dei vertici della tv di Stato legati alla cultura sovranista.

In difesa della giornalista si era schierata in particolare Italia Viva (Jebreal è stata anche invitata alla Leopolda di Matteo Renzi) con interrogazioni parlmentari e denunce. Ma anche i consiglieri Pd Rita Borioni e dei dipendenti Laganà avevano messo il dito nella piaga della mancanza di pluralismo nel servizio pubblico. Jebreal è nata a Haifa in Israele, figlia di Othman Jebreal, commerciante e imam sufi di Gerusalemme Est, nato in Nigeria e con ascendenze nigeriane e arabo palestinesi, guardiano della moschea al-Aqsa. La madre, Zakia, palestinese, aveva subito gravi abusi durante l’infanzia e si suicidò annegandosi in mare quando Rula aveva 5 anni. Assieme alla sorella Rania, Rula viene portata dal padre al collegio/orfanotrofio di Dar El-Tifel a Gerusalemme dal 1978 al 1991, e ne considera la fondatrice, Hind Husseini, come sua maestra di vita e ispiratrice, una seconda madre, e colei che le ha letteralmente salvato la vita. Nel 1993, ha ricevuto una borsa di studio dal governo italiano per studiare fisioterapia all’Università di Bologna, dove si è laureata.  Nel 1997 incomincia a collaborare con Il Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione, dove si occupa di cronaca cittadina e temi sociali e nel 1999 passa alla politica estera, con particolare attenzione ai conflitti mediorientali. Nel 2002, come giornalista e militante del Movimento palestinese per la democrazia e la cultura, prende parte a una trasmissione televisiva su LA7, Diario di guerra. Nel 2003, per la stessa emittente, incomincia a curare la rassegna stampa dei quotidiani in lingua araba e, contemporaneamente, collabora con Il Messaggero come editorialista di politica estera. Alla fine del 2003 ottiene la conduzione dell’edizione notturna del telegiornale di La 7. Nell’ottobre dello stesso anno si trasferisce da Bologna a Roma con la figlia Miral, avuta dalla relazione con l’artista Davide Rivalta.

Nell’estate immediatamente seguente modera il dibattito giornaliero di Omnibus Estate e successivamente, in ottobre, il “tema del giorno” del programma quotidiano Omnibus, alternandosi con Antonello Piroso. Nello stesso anno vince il Premio Ischia internazionale di giornalismo per la televisione nella sezione giovani, riservato ai professionisti under 35. Nel febbraio 2006 è vittima di affermazioni razziste da parte del ministro Roberto Calderoli, condannate dalle associazioni di categoria. Nel settembre 2006 affianca Michele Santoro in Annozero, dove assieme a Beatrice Borromeo viene insultata da Giulio Sapelli. Dal giugno 2007 è autrice e conduttrice di Onda Anomala, settimanale politica estera e costumi di RaiNews24.

Per la casa editrice Rizzoli ha pubblicato due romanzi: l’autobiografico La strada dei fiori di Miral (2004), da cui è stato tratto il film Miral (2010) (del quale è lei stessa sceneggiatrice), e La sposa di Assuan (2005). Il 28 settembre 2007 ha pubblicato, sempre per la Rizzoli, il saggio Divieto di soggiorno.

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