Il presidente della Rai prende posizione sulla presenza del rapper in gara: “Amadeus riporti festival in giusta dimensione”.
La protesta del mondo politico e della Rai per i suoi testi “pieni di violenza, sessismo e misoginia”: questa è la nota dolente. Il manager dell’artista respinge le accuse di sessismo: “Il rap è arte. La lettera di un gruppo di deputate contro le frasi di Amadeus sulle “donne belle” durante la presentazione del festival di Sanremo 2020 chiama in causa anche Junior Cally. Le parlamentari di vari schieramenti contestano la presenza in gara del rapper che in passato ha firmato brani “pieni di violenza, sessismo e misoginia”.
Nell’appello inviato ai vertici di viale Mazzini e all’Usigrai, le deputate sottolineano come “la direzione artistica del festival di Sanremo sia in palese contrasto con il contratto di servizio della Rai, i cui principi generali prevedono di ‘superare gli stereotipi di genere, al fine di promuovere la parità e di rispettare l’immagine e la dignità della donna anche secondo il principio di non discriminazione'”. Accuse respinte dall’artista che si dichiara “contro il sessismo, i passi avanti o indietro, e ovviamente, sembra banale dirlo, ma non lo è, contro la violenza sulle donne” riferendosi anche alle polemiche sulle parole di Amadeus. Sul caso Junior Cally interviene il presidente della Rai, Marcello Foa, che esprime “forte irritazione per scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata”. “Il festival – dichiara il presidente della Rai – tanto più in occasione del suo 70esimo anniversario, deve rappresentare un momento di condivisione di valori, di sano svago e di unione nazionale, nel rispetto del mandato di servizio pubblico. Scelte come quella di Junior Cally sono eticamente inaccettabili per la stragrande maggioranza degli italiani”. E chiede che Amadeus sappia “riportare il festival nella sua giusta dimensione”.
Il festival, continua Foa, dovrebbe “promuovere il rispetto della donna e la bellezza dell’amore. La credibilità di chi canta deve rientrare fra i criteri di selezione. Chi nelle canzoni esalta la denigrazione delle donne e persino la violenza omicida, e ancora oggi giustifica quei testi avanzando pretese artistiche, non dovrebbe beneficiare di una ribalta nazionale”. “Speriamo” conclude il presidente della Rai, “che il direttore artistico, che gode di stima anche per essere persona moderata e di buon senso, sappia riportare il festival nella sua giusta dimensione”. Marcello Foa esprime così la posizione della Rai accogliendo l’appello delle deputate e rispondendo al coro di proteste contro la presenza del rapper Junior Cally in gara che si è alzato dal mondo politico nelle ultime ore. “Coloro che si sono indignati per il presunto ‘sessismo’ di Amadeus dovrebbero dare un’occhiata ai messaggi che trasmette nei suoi brani Antonio Signore, in ‘arte’ Junior Cally, uno dei big di Sanremo 2020” afferma Lucio Malan, vicecapogruppo di Forza Italia al Senato, che contesta al rapper anche di aver “manifestato il suo autorevole apprezzamento per il movimento delle Sardine”. “Mi chiedo cosa ci faccia uno così in prima serata sul canale principe del servizio pubblico” prosegue. “Pare che venda molto sì. Anche la droga vende molto, ma non sembra il caso di propagandarla con i soldi del canone. Chiederò alla commissione di Vigilanza della Rai di occuparsene”.