Mani galeotte quelle della “specialista” del furto di orologi che in pochi giorni nel reggiano ha collezionato la terza denuncia. I carabinieri della stazione di San Martino in Rio, infatti, sono riusciti a identificare l’autrice del colpo risultata essere una 29enne di origini rumene, in Italia senza fissa dimora, che solo alcuni giorni fa era stata denunciata per analoghi furti dai carabinieri delle stazioni di Sant’Ilario d’Enza e Bibbiano, sempre in provincia di Reggio Emilia.
In questo caso l’esperta ladra ha colpito con una variante non registrata negli altri due colpi, ovvero cercare di distrarre la vittima attraverso il tentativo di palpeggiargli le parti intime. Per questo motivo con l’accusa di furto con destrezza i carabinieri della stazione di San Martino in Rio l’hanno denunciata alla Procura della Repubblica. La vittima, un 60enne di San Martino in Rio, si trovava a percorrere a piedi una via del piccolo comune del reggiano quando giunto all’altezza del viottolo che conduce in piazza della Porta è stato avvicinato da una donna. Dapprima un approccio con alcune informazioni futili per poi passare all’approccio a sfondo sessuale.
Prendendogli la mano destra lo ha abbracciato per poi portare l’altra mano nelle parti intime del 60enne. Stupito e imbarazzato per quanto gli stava capitando l’uomo ha allontanato di scatto il braccio e la donna, che si è allontanata velocemente balzando a bordo di un’auto di colore nero con vetri oscurati condotta da un complice. Solo dopo il 60enne si è accorto che la donna gli aveva sfilato con destrezza l’orologio Rolex modello DayDate in acciaio ed oro, del valore di alcune migliaia di euro. Il furto è stato denunciato ai carabinieri della stazione di San Martino in Rio che si sono attivati nelle ricerche della ladra, riuscita a dileguarsi.
Gli accertamenti dei carabinieri di San Martino in Rio, supportati dalla descrizione della ladra, resa dalla vittima in sede di denuncia, hanno portato i carabinieri a rivolgere le attenzioni investigative sull’indagata, ritenuta una specialista di tali tipi di furti alla luce dei diversi precedenti specifici, anche con la ‘collaudata’ tecnica dell’’abbraccio sexy’. Riconosciuta in foto dalla vittima, la 29enne è stata denunciata alla Procura reggiana con l’accusa di furto con destrezza. Le indagini proseguono per cercare di risalire al complice. Al riguardo i militari, grazie anche al sistema lettura targhe comunali, sono risaliti al modello e alla targa dell’auto, risultata intestata a una connazionale domiciliata a Milano e di fatto irreperibile. Si tratterebbe di una donna a cui vengono intestate fittiziamente auto solitamente usate per compiere reati: la sua posizione in ordine all’ipotesi di intestazione fittizia di auto è al vaglio dei carabinieri.