Proseguono su due fronti i bombardamenti delle forze turche che stanno cercando di sfondare le linee della difesa delle Forze democratiche siriane (Fds) nel nord della Siria: da una parte si registrano raid a Ras al Ayn, dove l’esercito siriano libero (Esl) ha conquistato il centro città. Un altro focolaio di scontri si trova a Suluk (a nord-est di Raqqa) e a est di Tal Abyad. Inoltre, secondo quanto riferisce l’emittente “Al Arabiya” le forze turche e l’Esl sono penetrate ad Ayn Issa, dove sono in corso combattimenti vicino a un campo che ospita circa mille famiglie dello Stato islamico. Intanto, si registrano bombardamenti dell’aviazione turca sulla strada che collega Tal Abyad ad Ayn Issa.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dato il via il 9 ottobre all’operazione “Fonte di pace” dopo essersi assicurato il ritiro dall’area delle forze statunitensi, che in passato avevano sostenuto le milizie in maggioranza curde delle Forze democratiche siriane (Fds) in funzione anti-Stato islamico. La componente maggioritaria delle Fds è costituita dalle Unità di protezione dei popoli (Ypg), che Ankara considera un’organizzazione terroristica affiliata al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). L’obiettivo dichiarato dell’offensiva turca è di imporre una “zona di sicurezza” profonda almeno 30 chilometri lungo la frontiera settentrionale della Siria e di reinsediare nell’area parte dei 3,6 milioni di profughi siriani attualmente ospitati dalla Turchia. L’operazione è iniziata con una serie di raid aerei contro obiettivi legati alle milizie curdo-siriane e le relative infrastrutture, seguiti da un’offensiva sul terreno e da attacchi di artiglieria contro citta’ nelle province di Hasakah e Raqqa. La risposta curda è stata affidata per lo piu’ a razzi e colpi di mortaio contro citta’ turche al di là del confine.