“Sono pragmatico”. Ecco il passaporto lessicale di Salvini per spiegare capriole e piroette

Poco credibile la metamorfosi troppo rapida e priva di autocritica del capo politico e religioso della Lega

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“Sono Pragmatico”. Dopo avere appreso il significato della espressione lessicale attraverso la spiegazione di una anima buona (Giancarlo Giorgetti?) ora l’Ignorantone che va in giro col Pupazzetto di Alberto da Giussano attaccato al bavero della giacca la va ripetendo in continuazione, anche a vanvera. Proprio come fanno i bambini quando apprendono una nuova parola.

Nessuno però ha spiegato al Capo Politico e Religioso della Lega che l’essere pragmatico non comporta il rinnegare se stesso. E non essendo a conoscenza di questa fondamentale postilla Matteo Salvini – Genero in Pectore del Bancarottiere Denis Verdini – negli ultimi cinque giorni – in segno di omaggio alla parola in oggetto – si è profuso in capriole e piroette degne dei più rinomati Trasformisti di Tutti i Tempi.

Viva l’Europa, mai più  Porti Chiusi, abbasso i Sovranisti. Sono i temi del Nuovo Manifesto Salviniano dopo la Folgorazione sulla via di Draghi…

Una rapida metamorfosi, un cambiamento di pelle da lasciare esterrefatti più che stupiti. Esterrefatti perché la conversione Politica e Intellettuale del Personaggio non è stata preceduta e accompagnata da credibile pubblica  autocritica, Esterrefatti di fronte alla natura della oscenità “pragmatica” della Conversione.

Troppo veloce la Mutazione Culturale per essere credibile. E infatti sono in pochi a credere nel cambiamento dell’Uomo-Salvini.

C’ha da fa pe’ campà.

Non può essere che questo il lapidario e calzante commento per liquidare l’argomento.

 

Ps. “Sopra le Righe”, è uno spazio in progress che a seconda degli avvenimenti di giornata aggiornerà il commento arricchendolo. “Sopra le Righe” è uno spazio che offre a chi scrive il privilegio di potersi esprimere in prima persona su fatti non necessariamente legati alla quotidianità. Uno spazio eretico in cui le opinioni del sottoscritto talvolta non appariranno coerenti con la linea editoriale. Voltaire docet…
Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola gratificata dalla maiuscola. La maiuscola – insomma – funge da sottolineatura. Chiedo venia a Quelli della Crusca,,,
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