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Spagna: Juan Carlos, l’addio al paese del re emerito divide le forze politiche

La decisione dell’ex re monarca spagnolo Juan Carlos, annunciata ieri con una lettera al re Felipe VI, di abbandonare il paese a causa delle diverse inchieste giudiziarie che lo hanno coinvolto negli ultimi anni ha suscitato immediate reazioni politiche. All’interno della maggioranza di governo la decisione del re emerito è stata accolta con significative discrepanze che testimoniano le divergenze non solo sulla figura del re emerito ma sul ruolo stesso della Casa reale nel futuro del paese. Il primo ministro, Pedro Sanchez, a diverse ore di distanza, non ha rilasciato ancora dichiarazioni ufficiali sulla vicenda, ma fonti del Partito socialista (Psoe) hanno chiesto “rispetto” per la Casa reale e, senza citare direttamente Juan Carlos, hanno evidenziato il senso di “esemplarita’, trasparenza e impegno” dell’attuale monarca Felipe VI.

Una reazione di segno decisamente opposto quella di Unidas Podemos, principale alleato di coalizione del governo socialista. Il leader, Pablo Iglesias, in un duro messaggio sui social ha affermato che “la fuga all’estero di Juan Carlos è un atteggiamento indegno per un ex capo di Stato”, aggiungendo che “per rispetto dei cittadini e della democrazia spagnola, dovrebbe essere ritenuto responsabile delle sue azioni in Spagna e davanti al suo popolo”. Secondo Iglesias, nel XXI secolo la Spagna “non tollera più la corruzione e i privilegi” e la “pretesa di impunità per presunti gravi crimini da parte di nientemeno che di un ex capo di Stato arreca un enorme danno alla democrazia”. Pertanto, ha concluso, un governo democratico “non può guardare dall’altra parte, tanto meno giustificare o accogliere un comportamento che mina la dignita’ di un’istituzione chiave come il capo dello Stato”.

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