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Spalletti avverte: “Contro il Cagliari occorrono quantità e qualità” Tornano Demme e Mertens

Un’altra sfida delicata per continuare la marcia, fin qui inarrestabile. Spalletti, però, alla vigilia della sfida contro il Cagliari di domani sera al Maradona (20.45) non si dà meriti ma li trasferisce tutti ai calciatori.  “Quanto mi piace questo mio Napoli? Questo l’avevamo già detto ad essere noi si sta bene, questo ve lo posso assicurare. Noi stiamo benissimo, ci sentiamo avvolti dall’affetto di città e tifosi. Poi abbiamo la consapevolezza che ci sono dei momenti in cui si possono fare più punti e altri meno, viviamo questo con equilibrio. Noi non vogliamo nasconderci in niente, il primo posto è un condominio formato da 7 squadre, noi vogliamo prenderci le nostre quote, ma non vogliamo prenderci anche quelle delle altre. E’ il Napoli di Spalletti? Anche i tecnici del passato hanno messo mano a questa squadra, questo discorso va diluito anche con i grandi tecnici che mi hanno preceduto. In questa squadra dobbiamo tenere conto della qualità di questi calciatori, mi volete dei dare dei meriti, ma i meriti sono del livello di questi calciatori che hanno raggiunto questa qualità.
Il mio rapporto con Mazzarri?
Lo conosco bene, abitiamo in Toscana a un chilometro di distanza, ci conosciamo bene, abbiamo confidenza. Siamo amici. Mi aspetto sicuramente un Cagliari organizzato perché lui sa organizzare le squadre, domenica non ha fatto una grandissima partita, ma la precedente con la Lazio hanno dimostrato di saper già mostrare cosa chiede Mazzarri. Ci vorrà il massimo della nostra qualità e potenzialità messe in un contesto di squadra. Dobbiamo avere lo stesso talento qualità individuale nel meccanismo di squadra che gioca in maniera compatta. I cinque cambi? Si tratta di una novità importante, dobbiamo essere pronti e devono essere pronti anche i calciatori. I giocatori devono capire che ci sono i titolari del primo tempo e i titolari del secondo tempo che sono quelli che subentrano e fanno la differenza. C’è qualche giocatore che deve ancora trovare la condizione giusta, perciò qualcuno ha giocato di più, ma ora le partite iniziano a diventare di più e bisogna essere vigili, ci sono dei dati da tenere conto per capire la condizione del giocatore. Personalmente avrei promosso le cinque sostituzioni senza però contare il portiere, in questo modo si può cambiare il 50% della squadra e lo spettacolo sicuramente ne giova. Sono anche favorevole al tempo effettivo in questo modo non si perderebbe tempo. Milan e Inter maggiormente favorite del Napoli? Siamo tutte sullo stesso piano, noi abbiamo avuto la fortuna che la società si è saputa organizzare senza vendere calciatori, sono andati via solo Hysaj, Maksimovic e Bakayoko, ma grosso modo la squadra è rimasta lo stesso. La nota positiva del Napoli? In genere chi ha talento si accontenta di quello, i nostri calciatori oltre ad avere talento non si accontentano, vogliono metterci fatica e sudore, in modo da essere resistenti anche alla dimostrazione del talento, questa è una qualità importantissima, è un complimento che voglio fare i miei calciatori, si allenano sempre al massimo e si stimolano a vicenda, sono 22 giocatori che si autoalimentano a vicenda. Il Napoli è un gruppo che vuole essere squadra. Insigne è un capitano che sa stare sempre dentro il gruppo, poi abbiamo il ‘Comandante’ che lui con i suoi occhi e parole mette subito a posto delle situazioni, parla benissimo la nostra lingua. Abbiamo una società che ha fatto vedere in quel momento lì, con gli stranieri in giro, è riuscita a far tornare Ospina nei tempi per giocare, a Leicester c’era il pericolo di rinunciare ad alcuni e ci hanno messo mano”.
“Il rientro di Mertens? E’ voglioso di stare dentro questo gruppo, ha spinto per esserci. Tramite il dottor Canonico abbiamo avuto dei contatti col prof che l’ha operato e rientra prima del previsto proprio perché lui vuole esserci. Il Napoli sta migliorando caratterialmente? Sì certo, ma non sono uno psicologo, io posso stimolarli. Non mi piace la figura del motivatore esterno, secondo me deve essere un po’ il lavoro del tecnico che è all’interno della squadra. Come sta Demme? Sarà a disposizione del gruppo. Sta bene e può tornarci utile sin da subito. Nelle ultime due gare abbiamo travolto gli avversari. Cosa è cambiato? Non è cambiato niente, a Leicester meritavamo di più, contro la Sampdoria abbiamo avuto delle difficoltà nel primo tempo, le parate di Ospina equivalgono a due gol, nei primi 20 minuti siamo stati in difficoltà, il risultato non sarebbe stato così rotondo se loro avessero segnato in quelle occasioni. Si può sempre migliorare, dobbiamo farci trovare pronti alle situazioni che ci posso capitare sia in una partita che in un’intera stagione. In futuro arriveranno momenti che saremo in difficoltà, l’essenziale è lavorare sempre in maniera corretta. Dobbiamo annusare ciò che ti sta arrivando addosso. Chi è lo stoccatore del Napoli? Per me è quello che tira fa fuori e fa gol, Zielinski ha la bastonata che ti piega, Elmas tira da fuori e fa gol, Fabian Ruiz ce l’ha fatto vedere, secondo me anche Anguissa ha questa qualità, ha calciato alto, ma lo sa fare. Anche Demme ha il tiro da fuori, Lobotka un pochino in meno di Demme perché ha altre caratteristiche. Manolas come ha reagito alle tre partite in panchina? La reazione la potete vedere voi, la scorsa partita ha giocato un tempo e mostrato di far parte della squadra. Rrahmani? Fa parte di quel ragionamento dei giocatori che si autoalimentano a vicenda, tutti vogliono avere dei meriti”.
“Anguissa mi ha sorpreso? Quando Cristiano Giuntoli e Maurizio Micheli mi hanno parlato di questo calciatore non lo conoscevo, nel calcio inglese ci sono tanti giocatori con questa fisicità, nel nostro contesto ci sono meno giocatori di queste caratteristiche, per alzare il livello ci vuole. Poi quando mi sono informato su Anguissa che calciatore fosse tutti ci hanno che qualità avesse, queste qualità sono ancora aumentate nel nostro calcio. E’ un ragazzo splendido, è davvero importante nel nostro gruppo, sembrava un ritorno e non un nuovo acquisto. Ragazzo semplice, fa tutto quello che gli chiedi. Fabian Ruiz ne trae beneficio da lui. Le condizioni per aprire un lungo ciclo Spalletti? Non si può fare un discorso ad ampio raggio, è l’addizione di come ci comportiamo giorno dopo giorno a fare la differenza. Alla crescita non c’è mai fine. Le cose bisogna farle e non solo dirle. Ghoulam? E’ vicino al rientro, probabilmente la prossima partita lo portiamo, anche lui vuole stare dentro il gruppo. Lobotka è già dentro, ha concluso il tecnico toscano.

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