
SPALLETTI: “Con l Toro gara dura, ci piace stare lassù in classifica”
Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida con il Torino. Dopo sette vittoria di fila, il Napoli vuole continuare la striscia vincente.
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Torna in scena per 9 repliche a Napoli la Nuova Orchestra Italiana. Al teatro Augusteo da venerdì scorso (24 novembre) fino al 3 dicembre, NOI (acronimo di Nuova Orchestra Italiana) presenta live il nuovo spettacolo-concerto dal titolo “Napoli, tre punti e a capo”. Creata da Renzo Arbore agli inizi degli anni 90, l’orchestra ha entusiasmato il pubblico con la consueta energia e allegria, portando avanti la preziosa e geniale eredità di Arbore che ha dato la benedizione al nuovo corso. Prodotto da MusicaèManagement di Gianni Oliviero e da Gestioni attività teatrali, lo spettacolo vede per questo debutto la partecipazione straordinaria di uno degli attori partenopei più amati: l’istrionico Gino Rivieccio. «Il grande Renzo è stato il creatore dell’Orchestra Italiana, l’inventore del suo gioco musicale, il grande allenatore che l’ha plasmata, un po’ come Spalletti per il Napoli - dichiara Rivieccio. Io subentro dopo, ma spero di fare meglio di Garcia. Avrò l’onore di condividere il palcoscenico con grandi professori d’orchestra, grandi artisti e mi riserverò solo dei brevi spazi per lasciare il campo al pallone d’oro della musica, ovvero il grande repertorio della canzone napoletana». La formazione della Nuova Orchestra Italiana è quella storica, nata agli inizi degli anni ‘90. Ci sono tutti, tranne il suo fondatore che ha dato la benedizione a questo nuovo corso partito dalla sala teatrale di piazzetta Duca d’Aosta lo scorso 24 novembre. Sul palco troviamo l’appassionato canto di Gianni Conte, la seducente voce di Barbara Buonaiuto, i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni Imparato, la direzione orchestrale, il pianoforte e la voce di Massimo Volpe, la chitarra e le voci di Michele Montefusco, Marco Manusso e Nicola Cantatore, le percussioni e la voce di Peppe Sannino, la batteria e la voce di Roberto Ciscognetti, il basso e la voce di Massimo Cecchetti, gli struggenti e festosi mandolini e le voci di Raffaele La Ragione, Salvatore Esposito e Salvatore della Vecchia. A loro si aggiunge anche Giordano Esposito (figlio del compianto Beniamino, “Il Pirata”) alla chitarra e voce. Lo spettacolo della Nuova Orchestra Italiana rientra tra i progetti inseriti nell’ampio ed eterogeneo programma di attività di Napoli Città della Musica. «Napoli, tre punti e a capo segna il ritorno dell’Orchestra Italiana con una nuova produzione tutta napoletana, che unisce diverse realtà campane coordinate da Enzo Barile, a cui va un doveroso ringraziamento. Dopo il debutto al Teatro Augusteo, dove terremo nove repliche nell'arco di due settimane, dalla prossima primavera porteremo lo spettacolo in giro per l’Italia e anche all’estero», dichiara Gianni Oliviero. Il repertorio presentato dal vivo è quello più amato che ha fatto conoscere l’Orchestra Italiana al grande pubblico in tutto il mondo, da New York a Buenos Aires, da Londra a Parigi passando per Tokyo, Mosca, Rio de Janeiro, Toronto, Montreal, Caracas, Sidney, Melbourne, Shanghai e Pechino. Tra i brani in scaletta reovciamo vere e proprie pietre miliari del grande patrimonio artistico e musicale partenopeo come “Torna a Surriento”, “Era de Maggio”, “’O paese d’‘o sole”, “Luna rossa”, “Comme facette mammeta”, “’O Sarracino”, insieme alle più recenti composizioni “Cocorito” e “Aumm aumm”. Un repertorio emozionante e coinvolgente che coniuga il nuovo e l’antico suono di Napoli. [video width="848" height="480" mp4="https://www.hashtag24news.it/wp-content/uploads/2023/11/WhatsApp-Video-2023-11-27-at-16.20.52.mp4"][/video] Le foto presenti in questo articolo sono di Titti Fabozzi
"Se ti annienta non è amore". E' questo il titolo dell'incontro organizzato dall'Ordine degli Avvocati di Napoli, in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, nel teatro "Salvo d'Acquisto" dell'Istituto Salesiani Vomero, in via Scarlatti a Napoli. Quella dei femminicidi è una vera e propria piaga che l'ultimo report del Viminale ha fissato nella sua drammatica attualità: aggiornata a qualche giorno fa con il brutale assassinio di Giulia Cecchettin, la fotografia del Ministero dell'Interno ha fissato infatti a 105 il numero delle donne uccise dall'inizio dell'anno. Di queste 82 sono state ammazzate in ambito familiare/affettivo. In 53 di queste "vite spezzate", ha sottolineato ancora l'analisi del Viminale, hanno trovato la morte per mano del partner o di un ex partner. Una statistica agghiacciante che, ha chiarito l'indagine, è aumentata rispetto allo scorso anno e che rischia di crescere ancora nei prossimi mesi. L'INCONTRO ALL'AUDITORIUM DEI SALESIANI Da qui dunque la necessità di sensibilizzare le "giovani leve" anche con l'ausilio di incontri-confronto in grado di coinvolgere i ragazzi delle scuole superiori, affinché anche dalle aule scolastiche, insieme alle famiglie, possa partire quell'educazione affettiva e di pieno rispetto per il prossimo di cui, più di tutto, si sente necessariamente bisogno in questi tempi. Dei tragici "effetti" del sentimento malato si è dunque parlato questa mattina (giovedì 23 novembre) sul palco dell'auditorium dei Salesiani. All'incontro con i ragazzi del plesso didattico partenopeo - una delegazione dei quali ha ricordato, leggendoli, uno dopo l'altro, i nomi delle vittime di femminicidio - hanno preso parte, con il direttore dell'istituto, don Francesco Gallone: il presidente del Coa Napoli Immacolata Troianello; l'ex capo dipartimento per la giustizia minorile e di comunità Gemma Tuccillo; gli avvocati Federica Mariottino, Nathalie Mensitieri e Riccardo Guarino; il sostituto procuratore presso la procura minorile Claudia De Luca; la criminologa Antonella Formicola e la dirigente della divisione Polizia Anticrimine Nunzia Brancati. OBIETTIVO: LEGALITA' NELLE SCUOLE Sul palco a parlare con i ragazzi, anche i genitori di Stefania Formicola, vittima di femminicidio nel 2016 a Napoli. "Obiettivo degli avvocati – ha spiegato l'avv. Mariottino - è quello di essere presenti al fianco delle istituzioni nella lotta contro tutti gli stereotipi di genere e di contribuire a diffondere la cultura della legalità nelle scuole".
Si è svolto il 22 novembre c.a. l'evento organizzato dal Centro Antiviolenza del Comune di Napoli di Fuorigrotta, gestito dall’Aps Maddalena e dalla X Municipalità, Assessorato Pari Opportunità presieduto dalla dott.ssa Titti Guazzo atto a sensibilizzare gli alunni delle scuole secondarie di primo grado del territorio sul tema della violenza sulle donne. Alla presenza del presidente della municipalità Carmine Sangiovanni si è dato inizio ad una manifestazione che ha visto la presenza dei ragazzi, degli insegnati e di alcuni genitori dell' I.C. 41 Console, dell' I.C. Michelangelo Augusto, dell' I.C. 91 Minniti e dell' I.C. Madonna Assunta. Durante la manifestazione la Fly Dance Company ha dato vita ad una performance che è stata molto apprezzata. Gli alunni hanno prodotto numerosi elaborati, frutto di un impegno profuso durante la frequentazione scolastica, come spunto di riflessione sulle donne e sui sempre più frequenti femminicidi nel nostro paese. La psicologa Gelsomina Coppola e la coordinatrice Rosaria Esposito hanno svolto un lavoro proficuo e interessante attraverso il laboratorio che ha dato risultati sorprendenti. Gli adulti hanno potuto così ascoltare la voce dei ragazzi e i loro pensieri. Troppo spesso, infatti, questa generazione viene coccolata, accontentata in ogni sua richiesta materiale e incoraggiata ad un comportamento che non ne mini l'autostima ma raramente viene ascoltata. Raramente noi adulti li lasciamo parlare e ci fermiamo ad ascoltarli senza giudicarli. Forse risiede in questo il successo, presso questa fascia d'età, della musica rap e trap; sembra essere solo questa la valvola di sfogo di una generazione che, prima dell'educazione alla sessualità, avrebbe necessità di essere indirizzata all'esercizio dell'affettività. Educazione ai sentimenti, dunque, all'accettazione del rifiuto come parte del processo di crescita, elaborazione di tale rifiuto come step essenziale del cammino esistenziale. Solo così, con questo e con altri strumenti preventivi, si eviteranno le morti di altre donne, le aggressione sessuali e quelle che mirano a sfigurarle con l'acido. La dott.ssa Esposito ha ben compreso le dinamiche del gruppo di alunni, al punto da provocarne le reazioni facendogli ascoltare il brano della cantante neomelodica Fabiana dall'inquietante titolo "O malessere". Il coinvolgimento dei ragazzi ha rivelato che questa generazione ha bisogno di nuovo modelli femminili, lontani dai "belli e dannati", dai "gelosi per amore". C'è, in questo paese, ancora l'esigenza di spiegare che l'amore e il possesso non sono la stessa cosa. Contemporaneamente bisognerebbe insegnare all'altra metà del cielo che si può amare senza ricorrere alla violenza. Giornate come questa servono a ricordarci che in Italia nel 2023 sono morte già più di 100 donne, colpevoli solo di aver detto di no ad un uomo.
L’Instituto Cervantes di Napoli presenta due appuntamenti in programma tra la Fondazione Pietà de’ Turchini e il Palazzo Reale, l’8 e 9 novembre 2023. Due giornate dedicate alla poesia e alla musica che vedranno protagonisti artisti e autori spagnoli e italiani. Si inizia mercoledì 8 novembre alle ore 20.30 con l’omaggio di Clara Montes al poeta Antonio Gala. Alla Fondazione Pietà de’ Turchini, in via Santa Caterina da Siena 38, l’artista e cantante originaria di Cadice insieme a Kiriko Gutiérrez al contrabbasso e José María Chamorro Díaz al pianoforte porta in scena il concerto “Parole in Musica: Poemi d’amore di Antonio Gala”. Ingresso 10 euro, per info: www.turchini.it. Al grande poeta e scrittore spagnolo scomparso lo scorso maggio, Clara Montes aveva già dedicato il suo disco d’esordio del 1998, aggiudicandosi il Premio de la Música. Cantante e attrice versatile dalle molteplici sfumature, Clara Montes è una delle artiste più interessanti della scena musicale spagnola contemporanea, con 9 album all’attivo. Gli esordi della sua carriera discografica sono stati un successo anche grazie alle poesie di Gala. In questo concerto napoletano Clara Montes vuole omaggiarlo a 25 anni dal suo debutto, ricordando quei momenti di trionfo e felicità con un nuovo spettacolo in cui, accompagnata dal piano e dal contrabbasso, proporrà nuovi adattamenti dei brani che l’hanno portata alla popolarità. Ascolteremo poesie come “Agua me daban a mí”, “A trabajos forzados”, “Tú me abandonarás”, “Adiós” o “Volé”, che l’hanno accompagnata lungo tutta la sua carriera. Il concerto poetico rientra nel Programma di diffusione internazionale della Musica e delle Arti Sceniche spagnole, 2023, co-organizzato dall’Instituto Cervantes e INAEM (Istituto Nazionale dello Spettacolo e della Musica), Ministerio de Cultura y Deporte di Spagna, nell’ambito del Plan de Recuperación, Transformación y Resiliencia finanziato dall’Unione Europea. Giovedì 9 novembre, invece, il Teatro di Corte del Palazzo Reale di Napoli ospita alle ore 19.30 il Festival della Poesia del Mediterraneo. Protagonisti di questo happening poetico -introdotto dalla direttrice dell’Instituto Cervantes di Napoli, Ana Navarro Ortega e moderato dalla poetessa Stefania Di Leo - saranno gli scrittori spagnoli Manuel Rivas, Elena Medel, Josep Piera e María Eloy-García, che uniranno le loro voci a quelle dei poeti italiani Rosanna Bazzano, Melania Panico, Daniel Cundari e Claudio Pennino. Gli autori si alterneranno nella lettura delle loro opere per celebrare la varietà linguistica e la diversità culturale di Italia e Spagna, due paesi dalla ricca tradizione poetica. Innanzitutto attraverso il castigliano e le lingue co-ufficiali spagnole - il gallego, il catalano e il basco – in dialogo con quella italiana, napoletana e calabrese. Un incontro che accomuna le lingue dei due paesi, che unisce le sensibilità, le storie e le parole fornendo gli strumenti per avvicinarci a una comprensione più profonda. L’ingresso all’evento di Palazzo Reale è gratuito fino a esaurimento posti.
Torna al Palapartenope la notte dei tamarri. Dopo il successo dello scorso anno con il sold out fatto registrare in prevendita e la fortunata tournée estiva con oltre 100 date, Tony Tammaro annuncia a grande richiesta la nuova edizione dell’happening tamarro per antonomasia. Mercoledì 27 dicembre 2023 alle ore 21 va in scena “La Grande Notte dei Tamarri 2”, il concerto-evento prodotto da Azzurra Spettacoli e Veragency che celebra il mito inossidabile del cantautore satirico partenopeo. Un grande raduno, una sorta di festa annuale che diventa terapia di gruppo involontaria. Sul palco del Palapartenope, accompagnato da una band di sette elementi, Tony Tammaro eseguirà gran parte del suo ampio repertorio in cui spiccano intramontabili hit come “Patrizia”, “‘o Trerrote”, il “Rock dei Tamarri” e “Supersantos”, con l’aggiunta di ospiti a sorpresa, visual e nuovi contenuti video. Diversi brani saranno riarrangiati ex novo in chiave techno-house e faranno da anteprima al nuovo disco di inediti, più grandi successi, che uscirà in primavera. L’album dovrebbe intitolarsi “Music for braciate” sottotitolo: “la prima volta di Tony Tammaro col tunz”. Come lo scorso anno, trattandosi di spettacolo tamarro, anche stavolta il Palapartenope verrà suddiviso in 6 settori ad hoc. Le poltronissime faranno parte del settore CT (chiattilli), mentre gli altri settori saranno ribattezzati: GAL (gente a livello), TA (tamarri arricchiti), MEF (muort’e famm), VPP (vulenn putenn pavann) e CF (cafonazzi) per la tribuna numerata. Una equa ripartizione della fauna che popolerà il teatro di Fuorigrotta il prossimo 27 dicembre. I biglietti per “La Grande Notte dei Tamarri 2 - che variano dai 23 ai 40 euro - sono disponibili nei principali punti vendita regionali e sui circuiti Go2 e Ticketone.
Torna sulle scene la Nuova Orchestra Italiana. L'ensemble ideato da Renzo Arbore oltre 30 anni fa, che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo con tournée che l’hanno portata parecchio in giro, da New York a Buenos Aires, da Londra a Parigi passando per Tokyo, Mosca, Rio de Janeiro, Toronto, Montreal, Caracas, Sidney, Melbourne, Shanghai e Pechino, annuncia il suo ritorno con lo spettacolo “Napoli, tre punti e a capo”. Un nuovo concerto che debutterà al Teatro Augusteo di Napoli, piazzetta Duca D’Aosta 263, dal 24 novembre al 3 dicembre 2023. Lo spettacolo, prodotto da MusicaèManagement di Gianni Oliviero e da Gestioni attività teatrali srl – Teatro Augusteo, con l’obiettivo di riportare dal vivo un estratto della sconfinata tradizione musicale napoletana, per farla riascoltare agli estimatori e farla ascoltare e scoprire a un pubblico giovane, rientra tra i progetti inseriti nell’ampio ed eterogeneo programma di attività di Napoli Città della Musica. Sul palco si ritrovano l’appassionato canto di Gianni Conte, la seducente voce di Barbara Buonaiuto, i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni Imparato, la direzione orchestrale, il pianoforte e la voce di Massimo Volpe, le chitarre e le voci di Giordano Esposito, Michele Montefusco, Marco Manusso, Nicola Cantatore, le percussioni e la voce di Peppe Sannino, la batteria e la voce di Roberto Ciscognetti, il basso e la voce di Massimo Cecchetti, gli struggenti e festosi mandolini e le voci di Raffaele La Ragione, Salvatore Esposito e Salvatore della Vecchia. A completare il cast, in occasione del debutto napoletano, la partecipazione straordinaria di uno degli attori partenopei più amati: l’istrionico Gino Rivieccio. «C’è un grande nome dietro la geniale creazione dell’Orchestra Italiana, Renzo Arbore, un personaggio immenso che, come altri suoi colleghi, ha portato la canzone napoletana in giro per il mondo e Napoli Città Musica, che tra i suoi obiettivi ha quello di preservare e divulgare l’enorme patrimonio musicale del territorio, non può che accogliere con grande favore questo progetto nel suo programma di attività», dichiara Ferdinando Tozzi, delegato del Sindaco di Napoli per l’industria della musica e dell’audiovisivo.
Dopo il rinvio dello scorso 16 settembre, arriva finalmente al festival Ethnos la band più acclamata della nuova scena nordafricana: Bab L'Bluz. Il quartetto franco-marocchino, che fonde musica tradizionale gnawa con il rock e il blues psichedelico, si esibirà martedì 31 ottobre alle ore 21 ai Molini Marzoli di Torre del Greco, in provincia di Napoli. Il concerto rientra nell'ambito della XXVIII edizione del festival internazionale della musica etnica ideato e diretto da Gigi Di Luca. Guidati da una donna afro-marocchina, Yousra Mansour, i Bab L'Bluz si ispirano al movimento artistico e culturale Nayda, nato a Casablanca agli inizi del nuovo millennio. Una nuova ondata di artisti e musicisti che prende spunto dal patrimonio locale, cantando parole di libertà nel dialetto della darija. “Nayda!” è anche il titolo del loro debut album pubblicato nel 2020 per la Real World Records, l’etichetta discografica fondata da Peter Gabriel. Un lavoro acclamato dalla critica che ha ricevuto ottime recensioni, da Mojo che lo ha inserito nella Top 10 album mondiale dell'anno alla BBC, passando per il New York Times, Vogue Arabia, Le Monde, Financial Time o Pan African Music e ha vinto nel 2021 i Songlines Music Awards nella categoria Fusion. La loro musica mescola tradizioni differenti e ritmi trance, musica chaabi e hassani, echi del deserto, funky, rock e blues. Stili provenienti da diversi continenti che si incontrano per diffondere attraverso il canto un messaggio di pace, di uguaglianza e di amore. La band fondata nel 2018 a Marrakech si ispira alla musica tradizionale Gnawa e Hassani a cui combina sonorità contemporanee. Il progetto prende forma grazie all’incontro tra la carismatica Yousra Mansour (voce, awisha, percussioni e guembri) - cresciuta nella città di El Jadida sulla costa atlantica del Marocco ascoltando la diva libanese Fairouz, la musica gnawa della vicina Essaouira, ma anche Janis Joplin, Oumou Sangaré ed Erykah Badu - e il francese Brice Bottin (guembri, chitarra, percussioni e cori) a Marrakech all’inizio del 2017. Entrambi appassionati di musica Gnawa, hanno deciso di imparare insieme a suonare il guembri, uno strumento a corde pizzicate della tradizione musicale di quei popoli. Hanno voluto combinare le loro influenze raffinatamente, rispettando il mondo analogico emerso negli anni ’60 e ’70, dando così vita alla composizione di un nuovo repertorio. Bab L' Bluz suona materiale originale che fonde stili diversi per creare un tutt'uno. La band si completa con due musicisti di Lione, Hafid Zouaoui (batteria e cori) e Jérôme Bartolome (flauto, percussioni e cori). [embed]https://www.youtube.com/watch?v=jJEeqwMIcAw[/embed]
“Hebephrenic Hibakusha”, il nuovo cd di Fabrizio Fedele, verrà rilasciato il 20 ottobre 2023 e propone all'ascolto tre singoli pubblicati tra il 2021 e il 2023, e dei brani inediti che condensano in musica un periodo emotivamente intenso per l’autore. Come sempre accade nei dischi di Fedele, il titolo non solo non è mai frutto di una scelta casuale ma è un vero è proprio indizio sul percorso che attende l’ascoltatore. “Hebephrenic Hibakusha" ci porta tra le strade di un dolore forte che si addolcisce mentre viaggia tra il capotasto e il rosone della sua Alhambra. L’ebefrenia è una variazione del disturbo schizofrenico detta anche psicosi della giovinezza perché colpisce la fascia d’età puberale; Hibakusha è il termine giapponese che indica tutti coloro che sono sopravvissuti alle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Una sopravvivenza che non si limita al solo fatto di non essere morti per le esplosioni, ma che dà il senso dello straniamento, del disagio di trovarsi nel novero di chi ne porta i segni sia fisici che psicologici. Un disco intenso, dove la sofferenza non è gridata ma discretamente vissuta, senza sconti e senza rimozioni. Un itinerario che tocca diverse tappe della vita dell’autore (come dimostra il brano “Akiba”, il quartiere detto anche electric town, che Fedele ha visitato in occasione di una tournée in Giappone con gli Osanna, qualche anno fa), spaziando tra featuring con gli amici di sempre e un divertissement musicale (“Turkish March”) che vede Fabrizio alle prese con W. A. Mozart. Un disco che alterna, dunque, le tinte forti del tormento all’essenzialità del bianco e nero, semplice come la Vita; semplice come riassumerla con una bella carrellata di foto di famiglia. Track list Akiba No Man’s Land Turkish March Substine et Abstine René à Paris My Father In my family Se è vero che esistono emozioni di valenza negativa, è altresì vero che ciascun turbamento serve a renderci ciò che siamo.
Il concerto dei Bab L'Bluz alla XXVIII edizione del festival Ethnos, previsto per questa sera, sabato 16 Settembre, ai Molini Meridionali Marzoli di Torre del Greco (Napoli) è rinviato per motivi amministrativi relativi al rilascio dei visti d’ingresso. La band franco-marocchina si esibirà al festival diretto da Gigi Di Luca martedì 31 ottobre, sempre ai Molini Meridionali Marzoli di Torre del Greco alle ore 21, nel recupero dello spettacolo rimandato. I biglietti già acquistati per il concerto di Bab L'Bluz a Ethnos che si sarebbe dovuto tenere oggi RESTANO VALIDI per la nuova data del 31 ottobre. Info prevendita: tel. 081 5934001 - www.azzurroservice.net. La XXVIII edizione di Ethnos, festival internazionale di musica etnica è organizzata da La Bazzarra e finanziata dalla Regione Campania attraverso Scabec e dal Ministero della Cultura, con il sostegno dei comuni di Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata e Torre del Greco, il contributo della Banca di Credito Popolare e con la collaborazione della Fondazione Ente Ville Vesuviane e del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Attesi quest’anno grandi nomi della musica etnica, nuove realtà e musicisti provenienti da 12 diversi paesi, per una grande festa dell’incontro, della contaminazione e dell’accoglienza alle pendici del Vesuvio. In programma, oltre alla musica, anche workshop, appuntamenti tematici dedicati alla danza e al teatro e le finali del concorso Ethnos GenerAzioni, rivolto agli artisti under 35.che chiuderanno l’edizione 2023 di Ethnos. I prossimo appuntamenti: Sabato 16 settembre Torre del Greco, Palazzo Baronale 19:00 Concerto di Ana Crismán – Arpa Flamenca (Spagna) Domenica 17 settembre Ercolano, Villa Campolieto 21:00 Pamela Villoresi in “Della Profetessa e di Spartaco” (Italia) con Massimo De Matteo Musiche dal vivo di Mimmo Maglionico, Roberto Trenca, Gabriele Borrelli Giovedì 21 settembre Torre Annunziata, Villa del Parnaso 19:00 Workshop sul canto popolare del Sud Italia 21:00 Concerto di Rachele Andrioli in “Leuca” (Italia) Venerdì 22 settembre San Giorgio a Cremano, Villa Vannucchi 21:00 Concerto di Chassol (Francia) Sabato 23 settembre San Giorgio a Cremano, Villa Bruno 19:00 Concerto di Seckou Keita (Senegal) Villa Vannucchi 21:00 Concerto di Dobet Gnahoré (Costa d’Avorio) Sabato 30 settembre San Giorgio a Cremano, Villa Bruno 21:00 Ethnos GenerAzioni Finale contest – categoria Musica Domenica 1 ottobre San Giorgio a Cremano, Villa Bruno 19:00 Ethnos GenerAzioni Finale contest – categoria Teatro/Danza Martedì 31 ottobre (recupero 16 settembre) Torre del Greco, Molini Marzoli 21:00 Concerto di Bab L’Bluz (Francia, Marocco) Per informazioni e contatti: Tel. 3287232399 – info@labazzarra.com Social: www.facebook.com/EthnosFestival - www.instagram.com/ethnosfestival
Al via giovedì 31 agosto la 51esima edizione di Settembre al Borgo, lo storico festival di Casertavecchia diretto anche quest’anno dal maestro Enzo Avitabile. Caserta Infinita è il titolo della rassegna, organizzata dal Comune di Caserta e finanziata dalla Regione Campania, che indagherà diversi campi e ospiterà grandi artisti internazionali. Dal fisarmonicista francese Richard Galliano che aprirà questa edizione al compositore premio Oscar, Nicola Piovani (in scena il 2 settembre). Attesi anche il danzatore turco Ziya Azazi, il percussionista indiano Trilok Gurtu, il pianista e performer Venovan, il compositore iraniano Alireza Mortazavi e il chitarrista Andrea Castelfranato. In programma anche la mostra “Mine in fiore” di Mathelda Balatresi e lo spettacolo teatrale di Piero Grant, “Vanvitelli, il Capocostruttore” con Marco Caldoro, nel 250esimo anniversario della morte di Luigi Vanvitelli. Al pittore e architetto che ha scritto la storia della città di Caserta è dedicata anche “Un borgo di libri”, la sezione curata da Luigi Ferraiuolo che ospita durante il festival diversi incontri con i protagonisti del mondo della cultura. Attesi, tra gli altri, Nicola Gratteri, Paolo Bricco, Antonio Calabrò, Elisa Ruotolo, Giuseppe Montesano, Rudi Guede, Pierluigi Vito, Giancristiano Desiderio. Il cartellone si completa con Calici Al Borgo, la wine talk experience dedicata ai vini campani in programma nella corte Cicia/Fierro alle 18 e alle 20 ogni sera. «Ogni anno per le stradine dell’antico borgo di Casertavecchia si celebrano, con questo grande festival, cultura e aggregazione. Un evento che diventa crocevia umano e artistico per un dialogo della città di Caserta con il resto del mondo» dichiara il direttore artistico, Enzo Avitabile. «Questa cinquantunesima edizione radunerà come ogni anno, migliaia di persone che desiderano ascoltare, sentire, vedere, conoscere e incontrarsi in un luogo magico, che per quattro giorni e quattro notti ti apre le braccia e la porta di un infinito che abita in ognuno di noi. Caserta infinita è la speranza, l’aspirazione, la libertà, la volontà di fare qualcosa che resti di giorno in giorno nel nostro cuore». Ad inaugurare l’edizione 2023 di Settembre al Borgo, giovedì 31 agosto alle ore 22, sarà Richerd Galliano. In Piazza Vescovado porterà in scena un solo concert dal titolo “Passion Galliano”, recital che celebra i suoi 50 anni di carriera nei quali ha intrecciato jazz, tango e musica classica, inventando uno stile molto personale. Questo progetto accosta composizioni originali di Galliano a musiche di Debussy, Satie, Chopin, Granados, Michel Legrand e Astor Piazzolla. Tra gli eventi più attesi, la mostra Mine in fiore” di Mathelda Balatresi, allestita negli spazi della Chiesa dell’Annunziata di Casertavecchia. L’esposizione raccoglie 20 opere dell’artista toscana d’origine e napoletana di adozione, tra le personalità più rilevanti nel panorama degli artisti napoletani degli anni ’80. La mostra, presentata dall’associazione Black Art, si potrà visitare gratuitamente nelle quattro giornate di svolgimento della 51esima edizione di Settembre al Borgo. Successivamente sarà possibile visitarla nei week end del mese di settembre, il sabato e la domenica, dalle ore 10 alle 17. Tutti gli spettacoli e le iniziative del programma sono ad ingresso gratuito.

Ora viene davvero il bello? Da qui alla sosta le partite che definiranno le vostre ambizioni? “Siete spaventatori professionisti. Sì, dopo la sconfitta si diceva di vedere la reazione, poi a Firenze, ora dopo queste altre partite, io sono sempre stati rappresentato come chi crea i fantasmi, voi con queste frasi ‘viene il bello’ è come quando si attendeva il primo ko, poi Firenze. Ora c’è i contratto di Firenze, non si può andare avanti senza la firma, c’è sempre questa storia, ora si parla delle prossime partite, prima o poi si indovina, domani piove, domani piove, domani piove, e prima o poi pioverà. Sono partite che possono crearci delle difficoltà, ma abbiamo la rosa per andare incontro ad un periodo difficile, ma ho recuperato anche elementi come Demme, Mertens, Lobotka, elementi per noi fondamentali”.
Mertens quanti minuti ha? Come l’ha visto? “Molto bene, si è messo definitivamente alle spalle questo periodo e si sente realmente di far parte dei 16 titolari che ci sono per partita, noi continuiamo a parlare di 11 titolari ma dobbiamo uniformarci. Con i 5 cambi i titolari non sono più 11, ma sono solo nelle menti di chi vuole cercare il dubbio dei calciatori. Ci sono i titolari dei 60 minuti ed i titolari dei 35′, loro possono risolverla in qualsiasi momento e quindi hanno la stessa importanza di chi ha la maglia all’inizio”.
Torino ostico, come si prepara una sfida così dopo una sosta per le nazionali? “Le partite si preparano sempre allo stesso modo, sono tutte importanti, tutte hanno 3 punti in palio. Ma si vedono i dettagli di chi affrontiamo, che comportamenti usano, le loro caratteristiche e noi sappiamo il nostro percorso. Abbiamo iniziato parlando chiaramente della nostra ambizione, vivere senza scopo è già raggiunto, noi vogliamo avere uno scopo per allenarci e giocare in modo corretto, facendo fatica e sudando, lo si fa per un risultato. Non mi basta una vita facile, voglio metterci qualcosa di mio. Poi è chiaro che il Torino ha una storia di squadra che lotta, tosta, ogni volta ho sempre avuto difficoltà, ti dà battaglia, ora con Juric ancora di più perché è uno che sa fare il suo lavoro, ha il suo credo, prende calciatori con quella caratteristica che vuole, nell’analisi di questa gara non troverei giustificazioni al fatto che abbiamo lottato meno di loro per la nostra classifica, il nostro pubblico, l’amore che ci circonda, questo mi dispiacerebbe”.
Juric è il tecnico che col Verona tolse la qualificazione Champions, c’erano scorie mentali al suo arrivo. Nella squadra c’è ancora il ricordo di quella giornata e di un suo post-partita non felice? “I risultati fatti non devono essere un peso, ma una gioia. Noi siamo felici e ci troviamo a nostro agio. Lei ha mai letto quante volte mi hanno detto che vedo fantasmi dappertutto? Me l’hanno sempre detto, è lo stesso, ma non ci torniamo. Io non c’ero col Verona, mi sono trovato a parlarne ed a dire che bisognava farla finita”.
Ospina è arrivato oggi, ha già deciso? “Sì, certo che ho decido. Non lo dice? Anche no. Il problema di Meret in campo perché Ospina è in ritardo, vi sembra di fare un complimento a Meret? Sembra che giochi solo perché l’altro è in ritardo, non perché è del livello di quell’altro. Il discorso è diverso, avrà più spazio perché se lo merita, non perché c’è un problema. Un problema non c’è. L’altra volta c’era bisogno, è sceso ed è andato in campo, pur non sapendo bene dov’era tra fuso e viaggi, ora perché tutto questo problema? Sono tormentoni per voi, per me sono evoluzioni, possono avvicendarsi, valutazioni in base a ciò che accade in campo. Sono ruoli doppi che danno dei vantaggi, un grande vantaggio, magari ci fosse in tutta la squadra come ce l’abbiamo lì o in attacco tra Osimhen, Mertens, Petagna, Insigne, Lozano, Politano, Ounas”.
Sul modo di giocare: “Velocità Osimhen? Sì, ma serve anche tecnica e qualità. Se non contrasto e non recupero palla prima, non posso decidere come posso giocare. Vincere contrasti è la prima cosa, loro sono la squadra che recuperano più palloni nella metà campo offensiva. Sono anche la squadra che fa più falli in tutto il campionato, ma anche quella che ne recupera di più e dovremo farci trovare pronti, sappiamo chi avremo davanti. Poi ce ne sono altre di qualità e caratteristiche”.
Il Maradona sarà un po’ più pieno. Quanto le fa piacere? “Vogliamo lasciarci contagiare da questo amore, dovremo farlo nostro questo sentimento verso la squadra. Ci fa piacere vederli lì, ma l’affetto e cosa significa la squadra per i napoletani si percepisce anche senza averceli tutti davanti”.
Come sta il comandante? “Sta benissimo, è una roba bellissima quando lo incontro, mi fa star bene e credo faccia lo stesso anche con i compagni. L’episodio di Firenze? Ci sono anche molti che ragionano in modo giusto e condanno quei gesti negli stadi, mi sono permesso di dirgli che quando la gente si comporta così allora facciamogli una foto, tanto ormai si fanno foto ovunque. Anche lui può farsi prestare un telefono, fingendo di parlargli si fa una foto e diventa più facile buttarli fuori dagli stadi. Vogliamo tutti diventare altissimi e nerissimi come il watusso Koulibaly, e bellissimo perché è anche bello (ride, ndr)”
Col furto dell’auto è cambiato il suo giudizio sulla città di Napoli? “Per gioco ho visto cosa succede in Italia, vengono rubate circa 100mila auto l’anno, 300 al giorno in tutta Italia, non capisco perché si voglia fare una parentesi per Napoli, è una roba che bisogna andare alla prossima domanda”.
La sua positività per guidare il gruppo? “Il segreto può essere stare insieme ai calciatori, condividere molte ore, alzarsi presto la mattina pensando al lavoro o rispondendo a fine giornata alla domanda del pc ‘sei contento del tuo lavoro’?”.
Mertens lo considera un’alternativa ad Osimhen o può giocare anche alle spalle? Lì preferisce più un centrocampista? “A Firenze stavamo vincendo 2-1, h tolto un attaccante ed un centrocampista, Osimhen e Fabian, ed ho messo Petagna e Mertens, quindi ha giocato sotto la punta quando vincevamo, è una cosa reale, che penso, più indicativa di quella non c’è. Per difendere il risultato, piuttosto di un centrocampista metto lui sotto punta per tenere distanti le pressioni e le paure di dover difendere. All’inizio? E’ anche più facile perché siamo 0-0 e bisogna vincere, io l’ho messo sotto punta sul 2-1 che vincevamo, è eloquente”.
Fabian gioca più da regista, cosa gli manca e cosa ha per fare quel ruolo? “Non gli manca niente, non fa una sorta di regista, fa il regista, tocca più palloni di tutti ed è nel mezzo di tutti gli sviluppi e le costruzioni. E’ il suo ruolo, anche perché può farli tutti, sa giocare, conosce il gioco, ha resistenza, tecnica, fisico, c’è da valutare dove si perdono un po’ le qualità, visto che si tratta di squadra occupati più dell’ordine rispetto al compagno che si occupa più di altro. Avergli ridotto lo spazio dove giocare lo ha pure favorito”.
Ghoulam è pronto per essere un’alternativa a sinistra, dove c’è qualche problema? “Sta molto meglio, è vicino ad essere nelle condizioni di esprimere tutte le sue qualità, è chiaro che c’è bisogno di un inserimento graduale visto il suo recente passato, a differenza di Mertens ad esempio”
Mario Tucci