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Stefania Fiorillo, il suo primo album è “Ad Un Passo Da Te”.

Pubblicato da Cellar Studio , l'album è in distribuzione digitale Soundrop.

Stefania Fiorillo "Ad Un Passo Da Te" I disegni del primo lavoro discografico di Stefania Fiorillo "Ad Un Passo Da Te" sono opera di Floriana D'Ammora

Dopo l’uscita di alcuni singoli e di tre videoclips, è disponibile il primo album di Stefania Fiorillo “Ad Un Passo Da Te”, prodotto dal  Cellar Studio di Napoli di Fabrizio Fedele.

Chi conosce il poliedrico ed eclettico musicista napoletano non si stupirà di leggere tra i credits che gli otto brani che compongono il disco sono frutto di una fattiva  collaborazione tra il produttore e la cantante. Accanto a questi, i preziosi contributi di Carlo Lomanto, Andrea Pisano (“Un vestito per me”), la featuring di Pino Ciccarelli e del suo sax (“Vado via”) e il brano di Pierpaolo Iermano cantato dalla Fiorillo (“Orlando”). La copertina è basata sui disegni di Floriana D’Ammora.

Un lavoro di squadra, al servizio della voce pulita, prestata al jazz, della Fiorillo che cerca di cavalcare l’onda delle intro di chitarra di Fedele fin dalla prima track del disco (“Sunny Day”). I testi sono frutto di una lunga elaborazione personale, che dalla fase dell’ irrisolto e della sospensione del giudizio arrivano e mettono a punto decisioni, rifinendo i contorni del dolore per ricominciare a vivere. Non è un disco che parla d’amore nel senso più tradizionale del termine; piuttosto tratta l’amore, i sentimenti, le relazioni a partire da quella più importante che resta il rapporto con noi stessi.

Il sequencing qui è studiato ad arte per infondere nell’ascoltatore il senso del crescendo emotivo, e nel processo di progressiva identificazione tra la storia di chi ascolta e quella narrata nel brano, la track n. 5 (“Cu Nu Filo ‘E Voce) l’unica in napoletano, rappresenta non un momento di arresto nel viaggio tra le note ma la pausa che precede la ripartenza. In questo brano la voce jazz di Stefania Fiorillo si abbandona al retaggio di una cultura musicale antica, che ci restituisce, attraverso il linguaggio, una parte della storia artistica della donna che ha lavorato in teatro cimentandosi con testi come “Festa di Piedigrotta” di Raffaele Viviani.

Il brano –forse- più rappresentativo della collaborazione tra Fedele e la Fiorillo è “Guardami Ora”, un incastro prezioso tra gli arrangiamenti e la timbrica e che rappresenta il punto di compiutezza dell’intero album. Ma quello più pregevole sembra essere la track successiva (“Intorno A Loro”), una ballad con un arrangiamento quasi minimale rispetto al resto del disco, un brano molto intimo eseguito quasi esclusivamente in versione chitarra e voce.

Menzione a parte per “Orlando”, traccia che chiude l’album; brano di cui Pierpaolo Iermano ha firmato musica e testo, ispirandosi alla strage di Orlando (USA) nel 2016 avvenuta all’ interno del “Pulse”. La ferocia di questo fatto di cronaca (la cui matrice potrebbe essere omofoba anche se il killer risultava essere vicino a esponenti dell’ ISIS), viene stemperata dalla melodia del brano, eseguito da Stefania con voce chiara e nei cui vibrati si percepisce una nota malinconica. Il refrain in napoletano è un grido silenzioso, quasi un presentimento di ciò che sta per accadere.


 

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