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Dopo l’uscita di alcuni singoli e di tre videoclips, è disponibile il primo album di Stefania Fiorillo “Ad Un Passo Da Te”, prodotto dal Cellar Studio di Napoli di Fabrizio Fedele. Chi conosce il poliedrico ed eclettico musicista napoletano non si stupirà di leggere tra i credits che gli otto brani che compongono il disco sono frutto di una fattiva collaborazione tra il produttore e la cantante. Accanto a questi, i preziosi contributi di Carlo Lomanto, Andrea Pisano (“Un vestito per me”), la featuring di Pino Ciccarelli e del suo sax (“Vado via”) e il brano di Pierpaolo Iermano cantato dalla Fiorillo (“Orlando”). La copertina è basata sui disegni di Floriana D’Ammora. Un lavoro di squadra, al servizio della voce pulita, prestata al jazz, della Fiorillo che cerca di cavalcare l’onda delle intro di chitarra di Fedele fin dalla prima track del disco (“Sunny Day”). I testi sono frutto di una lunga elaborazione personale, che dalla fase dell’ irrisolto e della sospensione del giudizio arrivano e mettono a punto decisioni, rifinendo i contorni del dolore per ricominciare a vivere. Non è un disco che parla d’amore nel senso più tradizionale del termine; piuttosto tratta l’amore, i sentimenti, le relazioni a partire da quella più importante che resta il rapporto con noi stessi. Il sequencing qui è studiato ad arte per infondere nell’ascoltatore il senso del crescendo emotivo, e nel processo di progressiva identificazione tra la storia di chi ascolta e quella narrata nel brano, la track n. 5 (“Cu Nu Filo ‘E Voce) l’unica in napoletano, rappresenta non un momento di arresto nel viaggio tra le note ma la pausa che precede la ripartenza. In questo brano la voce jazz di Stefania Fiorillo si abbandona al retaggio di una cultura musicale antica, che ci restituisce, attraverso il linguaggio, una parte della storia artistica della donna che ha lavorato in teatro cimentandosi con testi come “Festa di Piedigrotta” di Raffaele Viviani. Il brano –forse- più rappresentativo della collaborazione tra Fedele e la Fiorillo è “Guardami Ora”, un incastro prezioso tra gli arrangiamenti e la timbrica e che rappresenta il punto di compiutezza dell’intero album. Ma quello più pregevole sembra essere la track successiva (“Intorno A Loro”), una ballad con un arrangiamento quasi minimale rispetto al resto del disco, un brano molto intimo eseguito quasi esclusivamente in versione chitarra e voce. Menzione a parte per “Orlando”, traccia che chiude l’album; brano di cui Pierpaolo Iermano ha firmato musica e testo, ispirandosi alla strage di Orlando (USA) nel 2016 avvenuta all’ interno del “Pulse”. La ferocia di questo fatto di cronaca (la cui matrice potrebbe essere omofoba anche se il killer risultava essere vicino a esponenti dell’ ISIS), viene stemperata dalla melodia del brano, eseguito da Stefania con voce chiara e nei cui vibrati si percepisce una nota malinconica. Il refrain in napoletano è un grido silenzioso, quasi un presentimento di ciò che sta per accadere. [wpedon id="44688"]
Sabato 07 Maggio nel maestoso Salone delle locomotive del Museo di Pietrarsa gremito di pubblico come non si vedeva da tempo, il vento sonoro di Zephyros ha scosso anche gli animi più fermi. Il concerto è iniziato con l’esibionezi della corale Libentia Cantus diretta dal M° Carlo Intoccia. Un programma non banale ed insolito che ha regalato al pubblico la gioia dell’ascolto. L’attore Antonio Gargiulo, con voce profonda e calda, ha brillantemente interpretato con grande coerenza stilistica brani di Rinuccini, Neruda, Granato, Coccoluto. Ed ecco Zephyros che scompiglia i capelli, fa sentire la sua indomabile forza attraverso le meravigliose composizioni del M° Ivana D’Addona. Le sue note come il vento libero in natura non ha confini, scuote gli animi allo stesso tempo placa le inquietudini interiori e ci fa riflettere sul senso della vita. La scrittura musicale fitta e di non facile esecuzione è diventata semplice nelle mani di grandi musicisti che hanno magistralmente eseguito le composizioni della D’Addona. Il violinista M° Gennaro Desiderio, capace sempre di trasmettere col suo magico tocco, l’inspiegabile mistero della Musica, ha eseguito il brano Oceano in coppia col Maestro Ivana, lasciando il pubblico in apnea per tutta la durata della composizione regalando come sempre brividi infiniti. L’universo sonoro si arricchisce con la formazione al completo: il violoncello del M° Mauro Fagiani che ha infiammato le corde del suo vibrante strumento con un incantevole suono e incredibile versatilità; la viola del M° Paolo Di Lorenzo che ha, col suo suono intenso, caldo e passionale ,eseguito con grande tecnica i virtuosismi delle composizioni; il flauto del M° Marco Gaudino che regala colori e sfumature a tutte le note come ad imitare il vento. Continua la Mission del Museo di Pietrarsa, grazie alla guida dell’Avv. Oreste Orvitti, nella divulgazione e valorizzazione della cultura, dell’arte, capace di rivitalizzare spazi ricchi di storia contribuendo alla crescita della qualità del contesto cittadino e sociale. Complimenti all’impeccabile organizzazione e soprattutto per aver scelto musicisti di caratura internazionale, eccellenze artistiche del nostro territorio. [wpedon id="44688"]
Quando si avvicina la stagione delle Prime Comunioni ci si pone sempre la stessa domanda: cosa regalare? Il regalo per la Prima Comunione deve unire due aspetti: quello sacro, dato che si tratta di un evento religioso che ha a che fare con la crescita spirituale dei più piccoli, e quello più mondano. L'idea vincente è quella di acquistare un regalo che abbia un valore e che sia bello da vedere. Per questo motivo in molti pensato ai gioielli per la Prima Comunione che sono sempre apprezzati. Di sicuro i gioielli d'oro sono eterni e sono un pensiero sempre gradito. Naturalmente questa tipologia ha un costo non sempre affrontabile da tutti ed è per questo che spesso si sceglie un'altra tipologia di gioiello. Quello che è importante è non rinunciare alla qualità ed è per questo motivo che una valida idea può essere quella di puntare sui gioielli Brosway che hanno il pregio di unire qualità e un ottimo prezzo a un design sempre di gran tendenza. Oggi come oggi anche i più piccoli sono attenti a questo aspetto e vale la pena accontentarli se si è deciso di regalare un gioiello. Ma cosa scegliere? Di sicuro le collane sono sempre la scelta migliore. Ce ne sono per tutti i gusti, ma quando si tratta di Prima Comunione il consiglio è quello di scegliere qualcosa di discreto, magari con un piccolo charm simbolico. Questi ciondoli vanno molto di moda, soprattutto tra i giovanissimi, e sono sempre molto apprezzati. Bene anche gli orecchini. Anche in questo caso si tratta di gioielli molto amati, ma attenzione: ci si deve sempre assicurare che chi li riceve abbia già i lobi forati o sia intenzionato a fare i buchi. Il rischio è quello di fare un regalo inutile. Se, invece, si vuole tornare sul sicuro è possibile scegliere un braccialetto. Anche in questo caso consigliamo di non optare per qualcosa di troppo impegnativo e vistoso, ma di scegliere tra color oro e argento a seconda delle esigenze e dei gusti di chi andrà a ricevere il regalo. Ci sono, infine, gli anelli. Questi gioielli sono un po' più complessi da scegliere ma se si conosce la misura del dito il gioco è fatto. Naturalmente questi sono solo alcuni degli spunti utili per acquistare un bel regalo per la Prima Comunione. Chi non ama i gioielli potrà preferire regali tecnologici o abbigliamento e accessori. Il regalo perfetto è sempre quello che fa felice chi lo riceve.
Aprire un bar senza perdere la testa dietro alla burocrazia è possibile? La risposta è sì. Quello che è importante è ottenere i consigli giusti così da riuscire ad avviare la propria attività senza stress. Come sempre, quando si decide di intraprendere un nuovo cammino è fondamentale capire come muoversi e quali sono i vari step da seguire e questo vale anche per l'apertura di un bar. Questa è senza dubbio una delle attività più quotate in Italia come, del resto, tutto ciò che ha a che fare con il mondo della ristorazione a 360°. La guida di Contributi PMI per aprire un bar è una fonte di informazioni e di consigli che bisognerebbe sempre tenere a mente. Eccone alcuni. Iniziamo con il dire che il bar è l'attività imprenditoriale perfetta per chi decide di voler lavorare a contatto con le persone. Si deve avere una predisposizione naturale ad avere un contatto con la gente ed è per questo che vengono richiesti requisiti essenziali come pazienza e voglia di deliziare i palati dei propri clienti. Prima di aprire un bar, tuttavia, è necessario fare un business plan per conoscere quelli che potrebbero essere i costi da sostenere. Si è in possesso di tutte le somme necessarie o si deve richiedere una linea di credito? Avere sempre il polso della situazione, specialmente dal punto di vista economico e delle spese, aiuta a non fare delle mosse avventate che potrebbero portare a un fallimento prematuro dell'attività. Dopo aver capito quali sono le somme che si andranno a spendere e quelle a propria disposizione è anche importante conoscere l'iter burocratico per avviare un bar. Ci sono delle licenze da chiedere, dei corsi da seguire e non basta. Dopo aver pensato all'affitto del locale e dopo aver effettuato una ricerca di mercato per intercettare la domanda e le sue esigenze, arriva il momento di passare all'atto pratico. Si dovrà aprire una partita IVA e sarà necessaria l'iscrizione nel Registro delle Imprese. Serviranno, poi, macchinari e arredi e anche questa voce deve rientrare nel business plan così da capire quali sono i limiti che ci si deve porre in termini di budget. Aprire un'attività come un bar, ma non solo, comporta sempre una fase preliminare ed è importante affrontarla al meglio. Nell'ottica di avviare un'impresa senza stress è fondamentale individuare i propri limiti, le proprie possibilità e le esigenze. Solo così il progetto risulterà vincente.
La primavera cammina a passo spedito verso la bella stagione, è il momento di riporre i capi invernali e rinnovare il look. A partire dai capispalla, indumento imprescindibile per stile e per comfort. Unity, azienda che vanta l’intramontabile fascino del design Made in Italy nel mondo outdoor, è un’ icona per eleganza e design. Fiore all’occhiello dell’azienda è l’utilizzo di un filati tecnici, con grammature perfette, con il quale produce capi professionali e di alta gamma. L’accurato studio del team dedicato di Unity sui materiali, non è mai disgiunto dalla ricerca che fa di ogni capo un capo alla moda. La nuova collezione Spring/Summer di Unity propone degli outfits dal tocco “futuristico” a tutto tondo: linee semplici ma eleganti unite all’esperienza unica dei super tecno – abiti wearable. Un alto standard di vestibilità, in virtù del quale il quotidiano di chi indossa un capo Unity diventi comfortable ; taglio minimal ed essential concepito per evidenziare lo status e coniugandolo con lo stile. Cuciture, tagli, zip a scomparsa per un look contemporaneo, dal sapore urban, e una ricca gamma di tessuti con cui l’azienda ha creato l’intera collezione. L’azienda, infatti, pone particolare attenzione ai tessuti sia dal punto di vista della sostenibilità che del comfort garantendo un’elevata funzionalità, mirando a soddisfare ogni tipo di esigenza con capi che migliorano la performance proponendo tessuti traspiranti e impermeabili. EVERYDAY PERFORMANCE. Ad oggi UNITY si posiziona a un livello superiore sia in termini di materiale che di stile, crescendo nell’ultimo anno del 30%. In futuro l’obiettivo sarà quello di toccare i mercati tedeschi, austriaci, francesi e spagnoli, attraverso la trasformazione della linea in ecosostenibile, con tessuti e filati riciclabili derivanti dal ciclo di smaltimento. Un'azienda al passo con i tempi, dunque, che vive il presente con uno sguardo al futuro. Quello della moda e quello del pianeta.
In un futuro non troppo remoto l'educazione finanziaria potrebbe diventare una materia scolastica. Questo è uno degli obiettivi che si vorrebbero raggiungere a breve e questo perché la consapevolezza e l'educazione finanziaria aiutano a risparmiare e investire meglio. A dire il vero non è la prima volta che si discute di questa possibilità. Negli ultimi anni in Italia se ne è discusso molto, ma ora c'è in cantiere qualcosa di più concreto. Al momento, infatti, ci sono tre disegni di legge in discussione presso la 7° Commissione del Senato, per cercare di introdurre dal primo ciclo d'istruzione una nuova materia: l'educazione economica e finanziaria. Il percorso formativo, oltre che alle scuole di ogni ordine e grado, dovrebbe essere rivolto anche agli adulti e in particolare a giovani che sono alla ricerca della prima occupazione, a donne e ad anziani. La formazione sarebbe affidata alle banche, così da permettere a dei professionisti di entrare in contatto con i futuri investitori. Il tutto è importante, soprattutto alla luce di quelli che sono i dati diffusi dalla Banca d'Italia in merito all'alfabetizzazione finanziaria. Nel nostro Paese il livello di alfabetizzazione finanziaria è decisamente basso rispetto ad altre nazioni. Solo il 30% degli italiani ha le basi per capire come investire e come risparmiare. Per questo motivo, il fine ultimo dell'introduzione dell’insegnamento dell’educazione finanziaria nelle scuole di ogni grado a partire da quello primario è quello di permettere agli studenti di ottenere un buon livello di conoscenza del settore. Del resto per investire consapevolmente è necessario avere un bel grado di conoscenza. Lo dimostra l'articolo di Affari Miei su come investire 100.000 euro. Quando si hanno dei fondi di questa entità è sempre importante sapere in che direzione muoversi. Lo si può fare sia con l'ausilio di fonti editoriali come quella appena citata ma anche con un buon grado di educazione finanziaria. Proprio per questo motivo, l'obiettivo del Governo è molto interessante poiché permetterà di istruire una intera generazione andando a interessare anche gli adulti più carenti da questo punto di vista. Si tratta di una svolta che sicuramente darà i suoi frutti nei prossimi anni, perché dei risparmiatori più consapevoli sapranno anche come investire per creare profitto. Tutto questo può servire anche a creare una maggiore indipendenza economica dei soggetti interessati. Per molti sembra un obiettivo irraggiungibile, ma con il giusto grado di educazione sarà sempre più alla portata di tutti.
Il codice VIN, dall’inglese Vehicle Identification Number, è un codice composto da 17 caratteri alfanumerici utilizzato per contrassegnare in maniera univoca un veicolo, e che viene inciso sul telaio della vettura. Oggigiorno per creare questi codici il metodo prediletto dai fabbricanti è la marcatura laser. Vediamo a continuazione quali sono le ragioni ed i vantaggi principali di questa scelta. I numeri di identificazione del veicolo, o codici VIN, vengono utilizzati sin dal 1954 ma è solo a partire dal 1981 che sono stati standardizzati e utilizzati in tutto il mondo secondo gli standard ISO 3779 e ISO 4030. Di fatto questo codice a sua volta è suddiviso in tre sezioni principali, in cui vengono riportate le sigle che corrispondono, ad esempio, al paese di origine del costruttore, alla casa costruttrice, ed alle caratteristiche del veicolo. Quella lunga stringa di numeri e lettere apparentemente incomprensibile in realtà serve davvero a qualcosa, soprattutto a proteggere il proprio veicolo da brutte sorprese, come il furto del veicolo. I macchinari per marcatura laser dell’azienda Evlaser vengono impiegati per l’incisione di codici VIN sui telai delle vetture perché il laser offre il vantaggio di funzionare in maniera eccellente su un'ampia gamma di materiali e forme. Molti settori utilizzano questa tecnologia, e non parliamo solo dell’industria automobilistica, ma anche di industria medica, elettronica, dei semiconduttori ed aerospaziale. Qualsiasi settore che abbia bisogno di marcare accuratamente i propri prodotti con alta qualità può utilizzare la marcatura laser e nel caso dell’industria automobilistica questo processo è particolarmente rilevante per la marcatura dei VIN code. La marcatura laser non influisce sull'integrità del materiale ma lascia un segno profondo e praticamente indelebile, che può eventualmente anche essere corretto al volo grazie al sistema di visione integrata di cui sono dotati i macchinari laser. I numeri VIN vengono incisi ad una profondità che varia da 0,3 mm fino a 0,5 mm. L'incisione laser utilizza più potenza per fondere e vaporizzare il materiale in maniera efficace fino a raggiungere una profondità predeterminata. Ciò provoca una modifica fisica in cui la marcatura lega solo un pigmento al materiale o cambia lo stato ottico del materiale stesso. Il codice VIN può essere contrassegnato sull’auto grazie a pigmenti reattivi ai raggi UV. Ciò semplifica la tracciabilità dell'auto, come vedremo a continuazione. Il tipo di laser utilizzato per questa operazione può essere il laser a fibra ottica. Il gran vantaggio dell’uso della marcatura laser per i codici VIN è che riduce in maniera considerevole il rischio di un furto del veicolo. Esistono numerose zone in cui eseguire la marcatura laser per i codici VIN su un veicolo, ed anche sui motocicli, per ridurre il rischio di furto e di clonazione del veicolo. In genere, il motore ed il telaio di auto e motocicli sono le parti principali che vengono contrassegnate per prevenire il furto. L'incisione di un codice VIN con metodi tradizionali come la micro-percussione al contrario, è poco versatile e pecca di precisione. Inoltre permette ai ladri di aggirare facilmente il problema con un rapido sfregamento del VIN per farlo sparire. Contrassegnare più parti di un veicolo in modo visibile con la marcatura laser o in modo invisibile con segni reattivi ai raggi UV, migliora il livello di sicurezza de veicolo. È per questo che una scelta sempre più frequente è quella di incidere il VIN anche sul cruscotto, sul parabrezza o sui finestrini del veicolo rendendo così quasi impossibile ai ladri l’opzione di rivendere sul mercato nero il veicolo intero o alcune delle sue parti. Di fatto coloro che si dedicano alla rivendita di parti usate prima di accettare un pezzo contrassegnato con VIN andranno a verificare che tutta la documentazione relativa alla parte sia in regola, per assicurarsi della legalità della loro origine.
It all comes to this, direbbero oltreoceano. Napoli affronta una finale, l’ennesima, dopo le due sconfitte in casa con Brescia e Reggio Emilia, due sconfitte simili solo nel risultato, ma dai temi molto diversi nella partita. Di fronte ci sarà Sassari, ma anche Piero Bucchi, indimenticato condottiero della Coppa Italia vinta a Forlì nel 2006. Un affetto che resiste, quello tra il coach bolognese e la piazza partenopea, un affetto che qualcuno spera porti anche due punti in dote. L’imperativo categorico è vincere, l’alternativa è vedere con preoccupante nitidezza gli spettri di un pronto ritorno in A2, non c’è altra possibilità. QUI NAPOLI Totè c’è o non c’è? Desta molte perplessità il non utilizzo del pivot ex Fortitudo, nonostante sia rientrato in gruppo da oltre due settimane. Per il resto, settimana di allenamenti agli ordini di Maurizio Buscaglia. Proprio il coach pugliese ha parlato nel consueto pre partita ai microfoni dei canali social del club; una sola parola d’ordine: vincere. "Abbiamo un solo obiettivo, vincere la partita. Servono assolutamente punti per la salvezza, davanti al nostro pubblico. A tre giornate dalla fine conta solo il successo. Abbiamo bisogno di unione e compattezza per andare oltre i nostri limiti". QUI SASSARI La sconfitta con Venezia ha portato strascichi anche nel fisico: Gerald Robinson non è al meglio, il giocatore ha svolto lavoro differenziato fino a giovedì, con la speranza di recuperarlo in gruppo nella giornata di ieri. Piero Bucchi rispetta la GeVi: “Sarà una partita molto complicata – ha dichiarato – contro una squadra che ha tanto talento e l’ha dimostrato, proponendosi come sorpresa nel girone d’andata. Ora ha perso qualche partita, ma il suo valore è sotto gli occhi di tutti, con l’aggiunta di Vitali e Gudaitis ha aggiunto altro talento. Sarà una trasferta ostica”. Sul suo passato al PalaBarbuto, il coach della Dinamo non rinnega nulla: “Ho un bel ricordo dei 4 anni passati a Napoli, per me tornare in una città dove ho lavorato con grande soddisfazione e in cui abbiamo fatto tante cose belle sarà un modo per salutare tanti amici della pallacanestro che non vedo da tempo. Ma quando c’è la palla a due si dimentica tutto e si gioca”. L'AVVERSARIO La Dinamo arriva al PalaBarbuto con 13 vittorie ed altrettante sconfitte in campionato, frutto del pessimo inizio di stagione sotto coach Cavina. Il ruolino di marcia, però, risulta decisamente più soddisfacente in casa, dove la pessima figura rimediata con Trieste è ormai un vago ricordo, con 8 vittorie e 5 sconfitte, di cui appena 2 nel girone di ritorno, ad opera di Tortona e Venezia, quest'ultima arrivata la scorsa settimana di stretta misura. In trasferta, le affermazioni biancoblu calano a 5, a fronte di 8 sconfitte, 3 nel girone di ritorno contro le due vittorie ottenute a Trieste e Trento. ATTACCO STELLARE L’arrivo di coach Bucchi e di Gerald Robinson ha rivoluzionato la fase offensiva della Dinamo: dopo un inizio di stagione in cui la parola chiave era “inefficienza”, la Dinamo ha ripreso a correre ed ha anche superato il necessario riadattamento di Miro Bilan ad una squadra molto diversa da quella che aveva lasciato. L’offensive rating degli isolani, ora, recita un incoraggiante 110.1 punti segnati su 100 possessi, con ampio spazio per le soluzioni dalla distanza, scelte nel 44% degli attacchi. Pesa, in questa statistica, la capacità balística di vari elementi a disposizione di Bucchi: da Logan, capace di serate chirurgiche quando è in ritmo, a Bendzius, il classico “silent killer”. Molto minore, quest’anno, è stato l’apporto di un Jason Burnell che ha faticato a trovare la giusta via. Nelle gare disputate fuori dalle mura amiche, l’efficienza offensiva della Dinamo cala fino a 108.1 punti segnati, con un maggior ricorso (45%) al tiro pesante. Non ama correre troppo, la Dinamo, ferma sui 75 possessi di media a partita, un numero leggermente superiore alla media del campionato, ma che non arriva agli eccessi toccati anche da Napoli, arrivata ad essere prima in questa statistica. Fuori casa, contrariamente agli azzurri, il ritmo rallenta ancor di più. Da segnalare, infine, come la presenza di Robinson abbia influito anche nella circolazione di palla: Sassari è seconda solo a Virtus e Reggio Emilia per percentuale di canestri assistiti. DIFESA DA RIVEDERE Tasto dolente per coach Bucchi: la difesa di Sassari risente della poca propensione di alcuni suoi elementi, Logan su tutti, al sacrificio in fase di non possesso. Questa pecca si traduce in un non proprio lusinghiero defensive rating di 109 punti concessi sui 100 possessi, dato che aumenta ulteriormente in trasferta, arrivando ai 110. Nei potenziali punti deboli di Sassari, poi, c’è il rovescio della medaglia di Miro Bilan: vero e proprio manuale dei movimenti offensivi del pivot, il croato soffre in difesa. Un’occasione, questa, per provare a testare i miglioramenti di Gudaitis, dopo i progressi mostrati nel primo tempo di Milano. L’ULTIMO PRECEDENTE Macchina del tempo pronta, si va indietro fino al 1999, con la Record Napoli che affrontava la Dinamo nella seconda giornata del campionato di A2. Una gara che vide un protagonista assoluto, uno che, con la canotta partenopea, avrebbe sollevato un trofeo al cielo di Forlì – con Bucchi in panchina, coincidenze della Storia – contribuendo alla stagione più bella degli ultimi 20 anni di pallacanestro da queste parti. 15 punti, 14 rimbalzi, 2 stoppate ed un 2/4 da 3 che non può che farci capire di chi si tratti: Mimmo Morena. 82-63 il risultato finale, in una gara che vide in campo anche un altra conoscenza dell’era Maione, proprio in maglia Record: Casey Schmidt, tornato qualche anno dopo in A1 al fianco dei vari Penberthy, Jerome Allen, Bennett Davison, Oscar Torres e…Mimmo Morena. Tra le file sassaresi, un totem del movimento cestistico sardo: Emanuele Rotondo, indimenticato idolo del PalaSerradimigni. DOVE E QUANDO Appuntamento domani, ore 20.45, al PalaBarbuto per la palla a due. La gara sarà visibile sia sulla consueta piattaforma Discovery+, per gli abbonati, che in chiaro su Rai Sport+, canale 58 del Digitale Terrestre. Ancora disponibili biglietti per l’incontro a prezzi decisamente popolari: si va dai 5€ per curva e gradinata ai 15€ per la tribuna centrale. È inoltre possibile, per gli abbonati, regalare gratis un biglietto ad un amico per lo stesso settore del proprio abbonamento.
Entusiasmo rinnovato, ma attenzione a non volare troppo con la fantasia. La GeVi Napoli è chiamata ad una prodezza sportiva contro una Germani Brescia che, domani alle 20.10, scenderà in campo a Fuorigrotta con un bagaglio di 13 vittorie consecutive, una serie che è aperta ormai dal 2021. QUI NAPOLI L’entusiasmo della piazza si è riversato anche nella corsa ai biglietti per il doppio impegno casalingo (si giocherà anche mercoledì alle 20.30 contro Reggio Emilia); come dichiarato dal Club Manager Cristian Andrisani nel corso di Small Ball, lo spazio basket de La Napoli bene, la prevendita è partita “col botto”, un grande messaggio da parte della piazza nella settimana in cui si torna alla piena capienza dei palazzetti. Sul fronte infortuni, sempre nell’appuntamento dello scorso martedì è emerso che Totè ha recuperato dall’infortunio: l’ex fortitudino è tornato ad allenarsi e dovrebbe essere a disposizione di coach Buscaglia. A suonare la carica è stato, a metà settimana, Lorenzo Uglietti. Il capitano azzurro, sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli, ha presentato la sfida con la Germani con la faccia tosta di chi ha recuperato certezze: “Coach Buscaglia ha portato regole e disciplina, – ha dichiarato Uglietti – ci siamo ritrovati responsabilizzati un po’ tutti perchè non entriamo in campo per sostituire un compagno ma per svolgere un ruolo, abbiamo spazio per mostrare il nostro potenziale”. La guardia ex Treviso ha poi parlato dell’inserimento di Gudaitis – “Non fa pesare il suo status” – e di altri compagni, lodando la crescita di Parks – “È un giocatore incredibile, non pensavo fosse così costante a questi livelli dopo aver faticato a Treviso” – e dando un amichevole buffetto a McDuffie – “È un giocatore di striscia, gli manca un pizzico di concentrazione, ma è normale per un rookie dell’A1, se aggiusterà questo dettaglio potrà fare grandi cose -, prima di affrontare la sfida con Brescia. Sulla gara di domani, il capitano è chiaro: “Brescia viene da una striscia di 13 vittorie, straordinaria, ma per la legge dei grandi numeri dovrà perdere, prima o poi…e potrebbe essere proprio qui a Napoli”. Mantiene alta la tensione coach Buscaglia, il tecnico azzurro ha presentato la sfida di domani facendo presente come il momento di Brescia sia straordinario anche nel gioco: “Ci aspetta una partita molto impegnativa. Dobbiamo continuare a rincorrere il nostro obiettivo, quello di vincere più partite possibili. Servirà un match di grande consistenza, abbiamo bisogno di punti, di continuare a risalire la classifica. Dovremo avere grande attenzione contro una squadra, la Germani, che sta andando alla grande, non solo dal punto di vista dei risultati. Servirà concentrazione in attacco ed in difesa, cercando di mantenere il controllo in ogni situazione. Stiamo lavorando, quotidianamente, con grande positività. La partita dovrà essere la massima espressione del lavoro fatto in settimana. Come in ogni gara dovremo dare il massimo, spingendoci oltre.” QUI BRESCIA Da valutare le condizioni di Cobbins, assente nella gara stravinta ai danni della Dolomiti Energia Trentino 86-62, i suoi minuti potrebbero essere divisi tra Burns ed Eboua, apparso in ripresa domenica scorsa. Alessandro Magro non si fida della Gevi: “Sarà una partita impegnativa – ha dichiarato l’allenatore bresciano -. Da quando Buscaglia si è seduto in panchina, la Gevi ha vinto due gare consecutive. Affrontiamo una squadra in fiducia, che ha mantenuto i grandi scorer del proprio roster, a partire da Rich, Parks e McDuffie, senza dimenticare il grande impatto che ha un giocatore che conosciamo bene come Andrea Zerini. Napoli è in un limbo tra la salvezza e i playoff, incerta se guardarsi avanti e puntare alla postseason oppure indietro, per chiudere il discorso salvezza. È una squadra che corre bene il campo, che non fatica a mettere punti sul tabellone e che dall’arrivo di Buscaglia in panchina è diventata più aggressiva dal punto di vista difensivo”. L'AVVERSARIO Non ha bisogno di presentazioni la Germani Brescia, squadra identica a quella che la GeVi ha già affrontato tre volte tra Supercoppa e campionato, riuscendo anche a vincere al PalaLeonessa nella competizione d’inizio stagione, recuperando anche 24 punti di svantaggio. Tanto, o quasi tutto, gira intorno a Nazareth Mitrou-Long: il canadese si è andato via via adattando al ruolo di cervello della squadra, riuscendo a coniugarlo con la sua indole realizzativa e complementandosi alla perfezione con la stella della squadra che – chi se no – è Amedeo Della Valle. Una stagione, quella di ADV, che gli ha regalato il ritorno in Nazionale dopo le difficoltà vissute tra Gran Canaria e Buducnost, portata avanti a suon di doppie cifre (sempre raggiunti o superati i 10 punti in questo campionato) e canestri pesanti che hanno segnato il ritorno di un talento che si credeva ormai troppo depresso per rifiorire. Ma il collante di una squadra che appare molto sbilanciata sul reparto esterni - sebbene scelga il tiro da oltre l’arco appena il 41% delle volte, non risultando tra le prime in questa statistica – è John Petrucelli. L’ex Ulm è il grimaldello con cui Alessandro Magro riesce a forzare le protezioni avversarie: se Brescia è prima per palle rubate a partita (8.3) gran parte del merito è proprio dell’americano più “paisà” della LBA; ma non è tutto, Petrucelli sa trasformarsi, all’occorrenza, in giocatore letale anche dal punto di vista offensivo in cui approfitta dei fari puntati sui due compagni più rinomati per insinuarsi nelle falle difensive avversarie. Proprio Napoli, all’andata, è stata testimone di questa versione realizzatrice dell’italoamericano. Menzione di merito anche alla crescita di Kenny Gabriel: per lunghi tratti della stagione è stato lontano parente del giocatore che era riuscito a vincere in Turchia con il Pinar Karsiyaka, salvo poi crescere partita dopo partita da dicembre in poi e dare una dimensione interna in più alla Germani. LA TATTICA – E SE BUSCAGLIA DECIDESSE DI IMITARE MESSINA? L’ultima sconfitta della Germani Brescia risale alle semifinali di Coppa Italia, unico stop nel 2022 per Della Valle e compagni. A battere la Leonessa è stata l’Olimpia Milano, con un interessante stratagemma tattico che ha visto spesso e volentieri Mitrou Long schermato dalle due ali della squadra biancorossa, talvolta anche Melli si è prodigato in questo lavoro. Spegnere la luce del regista canadese potrebbe essere una scelta che anche Buscaglia valuterà in sede di rifinitura: l’uomo perfetto per questo lavoro sporco porta l’11 sulla schiena e risponde al nome di Jordan Parks. Perchè scegliere proprio lui? Parks nasce come ala forte e progredisce ancor di più quando Pino Sacripanti lo reinventa come “3”, permettendogli di sfruttare ancor di più la propria fisicità. Rapido di piedi, Jordan è capace di tenere il primo passo avversario con grande facilità, oltre ad essere uno dei migliori difensori sulla palla del campionato, potendo risultare un ottimo schermo in fase difensiva proprio per limitare le iniziative di un giocatore che accomuna talento e fiducia accumulata in questo meraviglioso inizio di 2022. DOVE E QUANDO Tutti sul parquet e sugli spalti domani alle 20.10, orario insolito, ma richiesto per esigenze televisive. Per chi non potesse essere al PalaBarbuto, sarà possibile seguire la gara sulla piattaforma Discovery Plus – per gli abbonati – e su Eurosport 2.
Mangiare bene con un salutare stile di vita si può, anche grazie ai consigli dei biologi. E se la pigrizia ci tiene lontani dai consulti con gli specialisti, nessuna paura: saranno loro a venirci incontro. È quanto, dal prossimo 7 aprile, accadrà a Napoli, dove non sarà difficile imbattersi in un nutrizionista. Basterà percorrere via Vergini nel Rione Sanità, magari a piedi, e raggiungere lo stand del progetto “Infood - Gli infopoint della nutrizione” per essere accontentati. L’iniziativa è stata ideata (con il contributo dell’Ordine Nazionale dei Biologi) dalla biologa esperta in nutrizione umana Francesca Caruso, che attraverso il Brand Nutrizione 2.0 propone da anni un approccio innovativo all’alimentazione, e Valentina De Mari, esperta in comunicazione. A partire dal 7 aprile, dunque, proprio in occasione della giornata mondiale della salute, e tutti i successivi mercoledì fino al 22 giugno 2022, attraverso questo vero e proprio "avamposto del benessere", sarà promossa una campagna di sensibilizzazione sulla corretta alimentazione e su un diligente stile di vita come prevenzione ad un ampio ventaglio di patologie. Chi lo vorrà, potrà ricevere informazioni sull'opportunità di seguire diete con una contenuta densità energetica, con una presenza non marginale di frutta e verdura, e sulla necessità di rispettare sane abitudini alimentari. Nell’Infood point dei Vergini, la nutrizionista Caruso, insieme ai biologi nutrizionisti di "Nutrizione 2.0", sarà a disposizione dell’utente per fornire un elenco dei cibi di stagione ed a chilometro zero, menu settimanali, ricette salutari e nuovi alimenti di uso poco comune ma di alto valore nutrizionale. Come attività integrative, si potranno approfondire le tematiche che vanno dalle sinergie con le scuole alla promozione dell’attività motoria. Il progetto mira ad essere un punto di riferimento “di quartiere” per instaurare un circolo virtuoso che aiuti l’intera comunità a mangiare in modo sano, produrre e vendere alimenti genuini, ascoltare consigli qualificati perché solo un messaggio forte e scientificamente valido può sortire l’effetto desiderato, con un occhio alle nuove generazioni. L’Italia, infatti, è tra i paesi europei con i valori più elevati di eccesso ponderale nella popolazione in età scolare, con una percentuale di bambini in sovrappeso del 20,4% e di bambini obesi del 9,4%, compresi i gravemente obesi che rappresentano il 2,4% (Dati OKkio alla Salute – Istituto Superiore di Sanità, 2019). Anche di questo si discuterà nell’Infood point del rione Sanità. Per ulteriori informazioni sull'iniziativa è disponibile il sito internet www.infoodpointnutrizione.it e, sui social network, la pagina “facebook.com/infoodnutrizione” e la pagina Instagram “infood_nutrizione”.