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TERRA DEI FUOCHI, LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI PROCESSERÀ L’ITALIA

La Suprema Corte ha accolto i ricorsi ricevuti di oltre 3500 cittadini che hanno denunciato la violazione dei diritti umani

Il Governo italiano sarà processato dalla Corte europea dei diritti umani per il caso Terra dei fuochi, una vasta area della Campania, tra Caserta e Napoli, in cui nel corso degli anni lo smaltimento illegale dei rifiuti ha pesantemente inquinato l’ambiente. La Cedu ha accolto in via preliminare i ricorsi ricevuti da cittadini e associazioni, sono più di 3500 persone che hanno presentato 40 istanze collettive, che denunciano la violazione dei loro diritti alla vita e al rispetto della vita famigliare, sanciti dalla convenzione europea dei diritti umani. I ricorrenti sostengono che lo Stato non abbia preso misure per ridurre il pericolo, nonostante fosse consapevole del rischio reale e immediato. Nei ricorsi presentati nel corso del 2015 si accusa l’Italia di aver violato l’articolo due della Convenzione europea dei diritti umani in cui è stabilito che “il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge”. Inoltre, i ricorrenti chiedevano anche di condannare le autorità italiane per il mancato rispetto dell’articolo 10 della stessa Convenzione, quello che sancisce il diritto a essere correttamente informati. In quest’articolo, dedicato alla libertà d’espressione, è protetta anche la “libertà di ricevere o di comunicare informazioni”.

Nel gennaio del 2016 l’Istituto superiore di sanità, nel rapporto sulla situazione epidemiologica dei 55 comuni della Campania sottolineava che nella Terra dei fuochi ci si ammala e si muore di più per diverse patologie collegate in qualche modo allo smaltimento illegale dei rifiuti. “Una serie di eccessi della mortalità, dell’incidenza tumorale e dell’ospedalizzazione per diverse patologie, che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a inquinanti emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani” si leggeva nello studio. Particolarmente a rischio la salute dei più piccoli, alle prese con “alcune criticità nel primo anno di vita: eccessi di bambini ricoverati per tutti i tumori in entrambe le province di Napoli e Caserta.

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