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TERREMOTO IN UMBRIA, ARRESTATI IL SEGRETARIO DEL PD BOCCI E L’ASSESSORE REGIONALE BARBERINI

Inchiesta Gdf su presunte irregolarità nei concorsi per le aziende ospedaliere in Umbria

È bufera in Umbria dopo le perquisizioni della Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi per le aziende ospedaliere. I provvedimenti sono stati emessi dalla procura di Perugia nei confronti della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, del segretario del Pd umbro ed ex sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci, dell’assessore alla Salute Luca Barberini e di alcuni dirigenti. Bocci e Barberini sono stati arrestati e posti ai domiciliari. E dopo l’autosospensione di Bocci, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha deciso immediatamente di nominare commissario il presidente della Federazione regionale, Walter Verini. “Quest’oggi mi è stata notificata dalla procura della Repubblica di Perugia una richiesta di acquisizione di atti nell’ambito di una indagine preliminare relativa a procedure concorsuali in capo a una Azienda sanitaria umbra – ha reso noto la governatrice Marini -. Ho offerto la mia massima collaborazione personale e istituzionale all’attività dei rappresentanti dell’autorità giudiziaria. Sono assolutamente tranquilla e fiduciosa nell’operato della magistratura, nella certezza della mia totale estraneità ai fatti e ai reati oggetto di indagine”. Le procedure di selezione del personale “condizionate illecitamente” durante il periodo delle intercettazioni telefoniche che hanno portato all’inchiesta sarebbero otto . “L’alterazione dei risultati della selezione – si legge nell’ordinanza del gip di Perugia – è avvenuta mediante reiterati reati di rivelazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico e abuso d’ufficio compiuti mediante la comunicazione a terzi interessati delle tracce d’esame, e inoltre indirizzando la Commissione in ordine alle valutazioni da assegnare ai candidati”.

Nelle carte dell’inchiesta sulla sanità umbra spunta anche Giampiero Bocci, “all’epoca dei fatti deputato e sottosegretario al ministro dell’Interno, oggi segretario regionale del Partito democratico”. A lui il gip fa riferimento per due conversazioni, intercettate all’indagato Duca, dg dell’ospedale di Perugia. Nella prima, del 9 maggio 2018, Duca parla con Alvaro Mirabassi, vicepresidente del Consiglio Comunale di Perugia: “Anche Mirabassi chiede di avere le tracce della prova scritta che si terrà il 16 maggio e il Duca lo rassicura aggiungendo inoltre che avrebbe dovuto darle anche a ‘Giampiero’ (dovendosi intendere evidentemente l’onorevole Bocci)”, si legge nell’ordinanza. Nella seconda intercettazione e in altre a seguire si conferma “la necessità avvertita da entrambi di far combaciare i diversi interessi clientelari, in particolare quelli segnalati dai predetti Barberini (assessore regionale alla Salute, ndr) e Bocci, al quale, ultimo, il Duca ripromette di consegnare le tracce scritte l’indomani”. Il gip riporta l’intercettazione nella quale Duca dice: “Ah, anche Bocci è a Roma, me lo ha detto lui, ora gli mando un messaggio e domani pomeriggio, quando tornava su, gli porto le domande”.

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