La motivazione del giudice: “I Renzi erano gestori di fatto. Parlano di complotto ma restano gravi indizi”
Il giudice per le indagini preliminari di Firenze, Angela Fantechi, ha confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli accusati di bancarotta fraudolenta ed emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. Il gip così non ha accolto la richiesta di revoca presentata lunedì scorso dall’avvocato Federico Bagattini, difensore della coppia, durante l’interrogatorio di garanzia.”Sono stati depositati degli atti di indagine compiuti prima dell’interrogatorio e sui quali non ci siamo potuti difendere” ha detto il legale di Tiziano Renzi e Laura Bovoli.
“La procura – ha spiegato Bagattini – ha allegato al parere contrario” all’istanza di revoca dei domiciliari “una serie di atti di indagine compiuti pochi giorni prima dell’esecuzione della misura, e dei quali la difesa non aveva alcuna conoscenza e i cui esiti non ci sono stati contestati nell’interrogatorio, durante il quale peraltro il pm non ha fatto alcuna domanda in merito”. Secondo l’avvocato Bagattini, “siamo stati privati della possibilità di difenderci anche su questi nuovi elementi, sulla base dei quali peraltro il gip nella decisione odierna ha ritenuto sussistenti profili di attualità rispetto alle esigenze cautelari”. Il legale dei coniugi Renzi ha impugnato l’ordinanza odierna del gip ritenendo che siano stati lesi i diritti della difesa poiché nel provvedimento si fa riferimento a documenti che i difensori non hanno potuto mai esaminare.
Secondo il gip Fantechi, la conferma degli arresti domiciliari si rende necessario per evitare “il pericolo di reiterazione del reato”, ipotizzando il rischio che la società Eventi6, riconducibile ai coniugi Renzi (Laura Bovoli si è dimessa dalla carica di amministratore lo scorso 20 febbraio, due giorni dopo gli arresti domiciliari) “si possa avvalere di altre cooperative” per continuare a commettere i reati di bancarotta fraudolenta e di emissione di fatture false. Secondo il gip, “dalle intere indagini è emerso in modo pacifico che gli indagati abbiano svolto ruoli di fatto” nelle società a loro riconducibili”, “tanto che non è possibile ritenere che le loro dimissioni da cariche formali possa ritenersi misura sufficiente a garantire le esigenze cautelari”. Tra i nuovi atti di indagine che la procura di Firenze martedì scorso ha allegato al parere contrario alla revoca degli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e Laura Bovoli ci sarebbero anche documenti relativi alla procedura fallimentare della cooperativa Marmodiv di Firenze, su cui il tribunale fallimentare dovrebbe emettere sentenza alla prossima udienza del 20 marzo. Marmodiv è una delle tre società cooperative al centro dell’inchiesta della Procura di Firenze per bancarotta fraudolenta e false fatture che ha portato agli arresti domiciliari Tiziano Renzi e Laura Bovoli. Tra gli altri atti portati al gip con il parere negativo, la procura ha consegnato nuove testimonianze raccolte dagli investigatori della guardia di finanza che hanno condotto l’indagine.