“Lo hanno ammesso”: i tre fermati per l’incidente di domenica alla funivia Stresa-Mottarone, costato la vita a 14 persone, hanno ammesso di aver lasciato inserito il dispositivo (il cosiddetto “forchettone”) che impedisce il funzionamento del freno di emergenza. Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Verbania, Alberto Cicognani, a Buongiorno Regione della Tgr Piemonte.
“Il dispositivo che impedisce al freno di emergenza di funzionare è stato lasciato – ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Verbania, Alberto Cicognani, parlando di quanto hanno riferito i tre fermati – perché c’erano dei malfunzionamenti nell’impianto della funivia. Questi malfunzionamenti provocavano la continua entrata in funzione del freno di emergenza e impedivano il funzionamento regolare della cabina. È stata regolarmente chiamata la manutenzione”, la quale “non ha risolto il problema, evidentemente, o l’ha risolto soltanto in maniera parziale, quindi, per evitare che ci fossero ulteriori interruzioni del servizio” i tre responsabili “hanno scelto di lasciare inserito questo dispositivo, cosiddetto forchetta o forchettone, che impedisce al freno di emergenza di entrare in funzione”. “Nessuno dei tre fermati si è opposto a questa scelta e siamo stati costretti a intervenire con il fermo del pubblico ministero”, ha aggiunto il comandante al Tgr Piemonte. I tre fermati nella notte sono Luigi Nerini, gestore dell’impianto, il direttore dell’esercizio Enrico Perrocchio, il responsabile del sevizio Gabriele Tadini.