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TRAGEDIA NOTRE DAME, BUG INFORMATICO HA MANDATO IN TILT I POMPIERI

Il software ha segnalato l’incendio di Notre Dame in un punto non interessato dal fuoco

Un bug informatico ha rallentato l’intervento per contrastare l’incendio nella cattedrale di Notre Dame. Le Parisien riferisce che due agenti della sicurezza della cattedrale, ascoltati nell’ambito dell’indagine avviata dalla procura, sono stati allertati dal sistema di sicurezza. Il programma, però, avrebbe segnalato la presenza delle fiamme in un punto non interessato dall’incendio. Come riferisce il quotidiano, il rogo è divampato alla base della guglia della cattedrale. Quando gli addetti hanno raggiunto il focolaio iniziale, le fiamme avevano già raggiunto l’altezza di 3 metri. Ancora nessuna certezza, intanto, sulla causa dell’incendio. “Potrebbe essere stato un corto circuito”, ipotizza una fonte vicina all’inchiesta. Gli investigatori si starebbero concentrando anche sugli ascensori utilizzati per i lavori di restauro nell’edificio.

La ricostruzione di Notre Dame in 5 anni, promessa ieri da Macron, “in linea teorica si può fare, tenendo conto di risorse e commissari, e anche di una burocrazia che in Francia è più efficiente che da noi; ma resta da considerare che in casi come questo i danni verificati in un primo momento sono sempre inferiori a quelli che emergono dopo”. Così, il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano, sulla ricostruzione di Notre Dame. E sulla modalità di messa in sicurezza e di ricostruzione della Cattedrale Zambrano spiega che “naturalmente la pietra se raggiunge temperature elevate ne risente, e poi dobbiamo considerare che vi è stata spruzzata sopra tanta acqua”. “Non vedo però rischi sull’immediato -continua- e per il futuro ci sono tante tecniche molto innovative per ridare stabilità adeguata alla struttura. Più complessa, ma non impossibile, a mio parere, sarà la ricostruzione con le caratteristiche strutturali, di organizzazione e qualità dei materiali utilizzate in precedenza. Ma si può fare”, aggiunge. Per Zambrano, riguardo alle ipotesi sullo scoppio dell’incendio: “quanto avvenuto in Francia non deve accadere, ma purtroppo può accadere. I ponteggi installati sono strutture provvisorie, in cui i quadri elettrici spesso non sono incanalati e quindi basta un colpo di vento o altro per far scoppiare una scintilla. E, se consideriamo che spesso le travi montate sui ponteggi sono di legno, si comprendono i rischi. Questa sarebbe una spiegazione logica di quanto avvenuto”. “Possiamo però dire -conclude Zambrano- che in Italia con il d. lgs. 81/2008 abbiamo una normativa più stringente in materia di sicurezza antincendio”.

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