“La pizza spesso evoca solo il folklore, mentre è un segmento dinamico e importantissimo nel mondo del business, con un indotto lavorativo imponente e molte pizzerie che ormai contano dai 20 ai 30 dipendenti, surclassando tante piccole-medie imprese manifatturiere”. Ad affermarlo è Raffaele Biglietto, direttore di Tuttopizza, durante l’inaugurazione dell’omonimo Salone internazionale per gli operatori di settore che fino alle 19 di mercoledì 22 maggio sarà ospitato nei padiglioni 1 e 2 di Mostra d’Oltremare (ingresso piazzale Tecchio). Alla quarta edizione di Tuttopizza sono presenti espositori dell’intera filiera di produzione: food, forni, packaging e beverage. Il programma prevede anche gare, prove di abilità, masterclass e corsi di formazione e aggiornamento. Al taglio del nastro anche il presidente di Mostra d’Oltremare, Alessandro Nardi, alla sua prima edizione da figura di vertice dell’azienda pubblica: “Faremo di tutto per connettere questo evento con l’altra eccellenza che ospiteremo fra breve, le Universiadi. Anche se i tempi non coincideranno, faremo conoscere l’importanza dell’arte della pizza a tutti i visitatori che verranno a Napoli per assistere alle competizioni sportive”.
Il salone della pizza fino al 22 maggio nei padiglioni 1 e 2 di Mostra d’Oltremare
Il settore della pizza vanta circa 150mila addetti in Italia (che conta 40mila pizzerie) con un giro d’affari di 12 miliardi di euro, oltre 60 miliardi nel mondo. Nel 2017 l’Unesco ha riconosciuto l’Arte del pizzaiuolo come patrimonio immateriale dell’umanità. Ogni giorno vengono serviti 5 milioni di pizze, nel mondo 5 miliardi all’anno. Numeri che evidenziano l’importanza della regolamentazione lavorativa nel settore, come si evince dalle parole dell’assessore alla Formazione della Regione Campania Chiara Marciani, intervenuta a margine dell’inaugurazione: “Sempre di più si avverte la necessità di certificare la figura del pizzaiolo per elevarne qualitàe garanzie: a tal fine è molto importante collaborare con le associazioni di mestiere. Attualmente stiamo portando avanti un sistema formativo di tipo duale, alternativo al classico sistema scolastico, fatto di percorsi professionalizzanti di 3 anni in vari settori dopo la terza media, fra cui quello delle arti bianche”. Sulla stessa linea il presidente dell’Associazione napoletana pizzaiuoli, Sergio Miccù per il quale il pizzaiuolo “deve assolutamente diventare un mestiere regolamentato ed insegnato nei nostri istituti alberghieri. Nuovi tipi di pizza? Ben vengano, ma la tradizione vince sempre perché è il punto di riferimento da cui partire per innovare”. Rispetto allo scorso anno, Tuttopizza presenta il 15% in più di espositori e – si legge in una nota stampa – punta a superare le 20mila visite rispetto alle 17mila della precedente edizione.