È una carriera tra palco e impegno sociale quella vissuta da Bono Vox, il frontman degli U2 che domani, 10 maggio, festeggia il suo 60esimo compleanno.
Personalità forte, artista tra i più amati in assoluto, oltre ad aver dato una svolta al rock nei primi anni ’80 ed aver interpretato canzoni ormai parte della memoria collettiva, il cantautore irlandese è diventato un ambasciatore della musica e di cause umanitarie che vanno dalla lotta all’Aids agli aiuti contro la povertà. Il suo crescente attivismo lo ha portato dagli anni ’90 ad oggi a incontrare alcuni dei maggiori leader mondiali, come i presidenti di Stati Uniti, Argentina, Brasile, Francia, Italia. Tra i primi gesti filantropici c’e’ sicuramente la partecipazione al supergruppo “Band Aid”, che nel 1984 interpretò il brano “Do They Know It’s Christmas?” per raccogliere fondi contro la piaga della fame in Etiopia.
Ma è da fine anni ’90 che sono nati i maggiori progetti di Bono. Nel 1999 ad esempio diede il suo contributo alla campagna per l’azzeramento del debito dei paesi del terzo mondo e per la difficile situazione africana. Nel 2002 accompagnò il Segretario del Tesoro Usa Paul O’Neill in viaggio attraverso quattro Stati del Continente Nero. Lo stesso anno poi, in collaborazione con l’attivista Bobby Shriver, costituì l’organizzazione chiamata “DATA”, ovvero “Debt, Aids, Trade in Africa”, con l’obiettivo di far crescere la consapevolezza sull’enorme debito dell’Africa, la diffusione dell’Aids e le leggi del mercato che penalizzano quelle popolazioni. “Data” entrò in seguito a far parte di “One Campaign”, organizzazione lanciata nel 2004, fondata da Bono e Shriver insieme a undici altre grandi organizzazioni, ancora con l’obiettivo di contribuire a far cessare la poverta’ estrema e la fame nel mondo. “One Campaign”, con milioni di sostenitori in tutto il mondo è impegnata in varie aree di disagio sociale per affrontare le questioni dell’Hiv, l’educazione, la cancellazione del debito, la salute in maternità.
Non sono mancate iniziative che hanno riguardato il mondo dell’industria. Risale al 2005 il lancio di Bono insieme a sua moglie Ali Hewson del marchio di moda “Eden”, nato con scopi benefici, per una produzione sostenibile e per incoraggiare il commercio con l’Africa. Scopo benefico anche per “Product Red”, progetto nato nel 2006 coinvolgendo alcune grandi aziende globali ancora per collegare le imprese e la beneficenza. Celebri anche le iniziative in Italia. Grande amico di Luciano Pavarotti, Bono incontrò per la prima volta il tenore in occasione della terza edizione del “Pavarotti & Friends”, il concerto evento benefico tenuto dal fino al 2002 a Modena. Nel 1995, alla presenza di Lady Diana, insieme al Maestro interpretò “Miss Sarajevo”, con i proventi dalla manifestazione devoluti quella volta per la realizzazione di un orfanotrofio in Bosnia. Più di recente, nel 2015, all’Expo di Milano, Bono ha partecipato a un evento organizzato da Italia e Irlanda per il sostegno alle iniziative del World Food Programme delle Nazioni Unite, alla presenza del premier Matteo Renzi, della direttrice del WFP Ertharin Cousin e dei ministri dell’Agricoltura di Italia e Irlanda. Un impegno sciale, quello della star della musica, che viene dunque riconosciuto e apprezzato anche dalle massime istituzioni. L’Africa, giovane e vitale, può rappresentare per gli europei, “sempre più vecchi e grigi”, un'”opportunita’ incredibile”, quella di “conquistare il mondo”, ha spiegato Bono nel 2018 a Bruxelles, ricevuto dal presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani proprio nella sua veste di attivista e co-fondatore di “One Campaign”.