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UCCISE IL FIGLIO SAMUELE A COGNE, ANNAMARIA FRANZONI È LIBERA

Il tribunale di sorveglianza ha deciso di liberare la Franzoni prima del previsto grazie alla buona condotta

Aveva ucciso il figlio Samuele il 30 gennaio 2002, da ieri Annamaria Franzoni è tornata libera. La madre del piccolo ucciso a Cogne era stata condannata a 16 anni per l’omicidio del figlio. Il tribunale di sorveglianza ha deciso di liberarla prima del previsto grazie alla buona condotta. Da oltre quattro anni, ovvero dal giugno 2014, stava scontando la sua pena ai domiciliari a Ripoli Santa Cristina. Aveva già ottenuto di poter lavorare in una coop sociale e aveva ottenuto anche alcuni permessi per stare a casa con gli altri due figli, dei quali uno nato un anno dopo il delitto. Dei 16 anni di condanna definitiva, Annamaria Franzoni ne ha scontati un po’ meno di 11 grazie ai tre anni di indulto e ai giorni di liberazione anticipata concessi dopo aver dimostrato di seguire un percorso di rieducazione e reinserimento nella società.

Annamaria Franzoni si è sempre professata innocente nonostante tutte le sentenze dei tre gradi di giudizio l’abbiano riconosciuta colpevole. Il delitto di Cogne è un infanticidio commesso il 30 gennaio 2002 in una villetta di Montroz (pron. Montrò, talvolta riportato come “Montrod”), frazione di Cogne in Valle d’Aosta, a danno di un bambino di tre anni, Samuele Lorenzi. Il 21 maggio 2008 la Corte di Cassazione riconobbe definitivamente come colpevole del delitto la madre, Annamaria Franzoni; la donna ha scontato in carcere una pena effettiva di 6 anni, seguita da 5 anni in detenzione domiciliare e attualmente libera. Il caso ebbe una rilevanza mediatica notevole principalmente a causa delle numerose interviste televisive rilasciate dalla Franzoni subito dopo il delitto (partecipò tra gli altri al talk show Porta a Porta e al Maurizio Costanzo Show) e alla apparente decisione della difesa di utilizzare il mezzo televisivo per ottenere l’appoggio dell’opinione pubblica che, almeno nelle prime fasi del processo che seguì, di fatto si divise fra innocentisti e colpevolisti.

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