Nel giorno in cui gli Usa lanciano l’allarme sul “rischio invasione” da parte della Russia che, dopo essere entrata nel Donbass ucraino, potrebbe decidere, come ha detto il presidente americano Joe Biden, di lanciare attacchi “anche contro Kiev“, si fa risentire il premier russo Vladimir Putin.
PUTIN: NOSTRI INTERESSI NON NEGOZIABILI
In un discorso video, l’uomo del Cremlino si è infatti congratulato con gli uomini del suo Paese elogiando la prontezza alla battaglia dell’esercito russo e si è detto certo della “professionalità” dei militari che difenderanno gli interessi nazionali della Federazione russa. Quindi ha detto di essere pronto per “soluzioni diplomatiche” alla crisi in Ucraina, ma ha anche spiegato che gli interessi della Russia e la sicurezza “dei nostri cittadini non sono negoziabili” e che Mosca continuerà a sviluppare armi all’avanguardia.
I TIMORI DI LONDRA SUL RISCHIO INVASIONE
Insomma: la situazione resta tesa ed il mondo teme un’escalation in Ucraina. Secondo il ministro degli Esteri britannico Liz Truss, intervistato dalla Bbc, un assalto alla capitale ucraina da parte della Russia è una “possibilità molto reale”. La politica britannica ha detto di essere “molto preoccupata per un’imminente invasione dell’Ucraina”.
GLI USA MUOVONO 800 SOLDATI
Secondo la Nato la sicurezza europea sta vivendo “il momento più pericoloso da generazioni” e questo “è l’inizio dell’invasione”. La Casa Bianca non resta con le mani in mano e annuncia il trasferimento di 800 soldati americani dall’Italia ai Paesi Baltici.
BLINKEN ANNULLA INCONTRO CON LAVROV
Infine, sul fronte diplomatico, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato che non incontrerà più il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov a Ginevra questa settimana. Lo ha riferito la Cnn.
L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO ALLA PACE
Sulla crisi in atto si è espresso anche Papa Francesco. “Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione in Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti” ha detto il Pontefice al termine dell’udienza generale del mercoledì, nell’Aula Paolo VI. “Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è dio della pace e non della guerra. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenze alla popolazione” ha concluso.