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Recovery Fund è la vittoria della solidarietà
‘Io direi che è andata bene, nel senso che qualche settimana fa un risultato del genere era impensabile. C’è una risposta europea comune che si va delineando. Naturalmente, come si dice in gergo diplomatico, il diavolo è nei dettagli… Altro che dettagli: ci sono tante questioni che la Commissione nei prossimi 10-12 giorni dovrà affrontare per formulare la proposta di questo Fondo di rinascita”. Così il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, commentando a Radio anch’io su Radio 1 l’esito del Vertice Ue di ieri e l’accordo per far partire il Recovery fund.”Ma – ha rimarcato Gentiloni – è una vittoria della solidarietà, non solo dal punto di vista umanitario: si è capito che gli interessi sono comuni. Fino a qualche giorno fa sarebbe stato impensabile anche decidere di avere un fondo comune per la rinascita perché l’Ue non ha una politica economica comune, ha una politica monetaria comune, gestita dalla Bce. Mario Draghi per anni ha insistito che sarebbe stato necessario affiancare alle decisioni della Bce delle decisioni di bilancio, delle decisioni che investano dei quattrini in comune per evitare che le differenze tra Paesi più o meno indebitati, nel corso di una crisi che riguarda tutti, si accentuino. Quindi, detta in poche parole, che i Paesi del Sud, soprattutto, escano da questa crisi molto peggio degli altri. A questo serve il Fondo: quattrini in comune raccolti dalle istituzioni europee che vengono distribuiti. Su come saranno distribuiti ci sono diverse questioni da discutere’, circa ad esempio i tempi, l’ammontare e la tipologia di strumenti.