Per questo l’Unione europea, sollecitata nelle scorse settimane da Germania, Francia e Italia, è corsa ai ripari con una serie di raccomandazioni anti-Covid per il periodo delle feste. Linee guida che vanno nella direzione di un mantenimento delle restrizioni ma che non sono vincolanti per i Paesi membri. “Non vogliamo cancellare il Natale, ma lo vogliamo più sicuro per tutti”, ha detto la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides presentando le linee guida per le feste, pensate per evitare che le celebrazioni diventino “superdiffusori” del coronavirus anche alla luce di quello che è accaduto quest’estate. Su uno dei capitoli più delicati in questo periodo, messe e celebrazioni religiose, la Commissione raccomanda di evitare assembramenti e sostituire le cerimonie con “iniziative online, in tv o radio”. In alternativa, si’ alla riunioni nei luoghi di culto ma sempre con la mascherina ed evitando “canti comuni”. Sull’altra nota dolente, la scuola, l’Ue invita a “valutare di allungare le vacanze scolastiche” o comunque di ricorrere a “un periodo di apprendimento online, in modo da introdurre un cuscinetto ed evitare la diffusione dei contagi a scuola”.
Infine sullo sci e le settimane bianche, oggetto di grandi discussioni anche in Italia, la commissione europea non si sbilancia ma chiede di non allentare le restrizioni. Sulla scia di queste linee guida, già ampiamente filtrate nei giorni scorsi, l’Austria ha deciso di aprire dal 24 dicembre gli impianti sciistici ma solo per i residenti, lasciando gli alberghi chiusi fino al 6 gennaio. Quanto alle altre misure anti-Covid per il Natale, scatta l’obbligo di quarantena per chi arriva dall’estero e Vienna ha annunciato che nei centri commerciali sarà schierata la polizia per evitare il caos dello shopping nelle giornate più calde. Inoltre, dopo i test che saranno effettuati questo mese nei laender, in tutto il Paese ci sarà un secondo screening di massa dopo le festivita’ per fare il punto sul contagio. Anche il governo francese ha annunciato che saranno avviate tre campagne di test su larga scala dopo le feste per poter studiare meglio il virus.
Nel periodo natalizio, intanto, per evitare fughe verso localita’ sciistiche all’estero visto che in Francia resteranno chiuse, palazzo Matignon ha annunciato controlli alle frontiere, tamponi e una quarantena di sette giorni per chi dovesse rientrare da fuori. Sulle messe, dopo l’ira della Conferenza episcopale e il ricorso di diverse associazioni cattoliche contro il limite di 30 persone nelle chiese, il governo francese si è preso qualche giorno di tempo. Il premier Jean Castex ha proposto di allargare a “6 metri quadri per fedele” la capienza massima nelle chiese. Ma solo fino al 15 dicembre quando si potrà valutare un nuovo alleggerimento o irrigidimento per le feste natalizie. In Germania, che ha deciso comunque di estendere il lockdown leggero fino al 20 dicembre, dal 23 al primo gennaio scatterà una ‘mini amnistia’ con il tetto per gli incontri tra famiglie che si alzera’ fino a 10 persone. Prima del periodo festivo pero’ il governo tedesco invita all’autoisolamento in casa per qualche giorno.
La parola d’ordine resta prudenza per la cancelliera Angela Merkel che non ha gradito l’annuncio di alcuni laender, tra cui quello di Berlino, di voler aprire gli hotel per le vacanze di Natale. Per quanto riguarda messe e celebrazioni religiose non ci sono indicazioni precise se non la raccomandazione generica ad evitare cerimonie troppo grandi.