Attesi oggi alle 18 a Malpensa i medici cubani, nelle prossime ore arriveranno in Italia anche le forze aeree di Putin e quelle cinesi con squadre di virologi militari ed equipaggiamenti medici
Un’armata “rossa, nera e terrona” sta per invadere il Nord Italia per tirarlo fuori del Coronavirus. Leghisti, forzisti e compagnia bella aspettano a braccia aperte medici e infermieri cubani, quasi tutti nerissimi, che sbarcheranno questa sera alle 18 all’aeroporto di Malpensa. E chi finora ha malpensato ha d’emblée cambiato colore. L’Italia del Nord sta diventando rossa nel giro di una lancetta dimenticando il giro di vite che ha procurato inaudite perdite di vite umane in mare. Ora tutti pronti all’accoglienza rossa, al via con i “giochi” senza frontiere.
L’Italia chiamò? No, il covid-19 ha inoculato un effetto collaterale inattesissimo: ora “loro” non vedono l’ora. Le dichiarazioni di governatori e amministratori locali, col muso avido ancora grondante di polenta, trovano un fattore comune: “Li stiamo aspettando a braccia aperte”. A braccia aperte? San Gennaro avrà convinto il suo collega Ambrogio a compiere il prodigio. E allora via manganello e boria: venghino signori venghino! Il circo gotico più straordinario del mondo, quello dell’Italia intubata, apre a Putin, cinesi, a migliaia di medici che sbarcheranno con il colbacco e la valigia di cartone a Milano Centrale in questi giorni. Ad accoglierli non ci sarà più un vigile “austriaco” a piazza Duomo, ma va là! Totò e Peppino oggi tenteranno di salvare vite umane. A Crema, dico “Crema” è già pronta e non stacca lo sguardo dal suo rolex, che fa pendant col maglioncino a dolce cita di cashmere, la sindaca Stefania Bonaldi, detta la “Stefy”: “Sono risorse preziosissime che lavoreranno presso l’ospedale da campo, ormai quasi pronto in strettissima sinergia con l’ospedale Maggiore, del quale saranno a tutti gli effetti una unità operativa”. Ma che bello il trasformismo per necessità, la sindaca si rivolge a coraggiosi professionisti esordendo così: “Sono risorse….”.
Poi ha continuato dolce, dolce: “Li accogliamo a braccia aperte, purtroppo solo metaforicamente parlando, per ora, e nutriamo fiducia circa il fatto che saranno grandissimi alleati nella lotta al virus, nella cura dei nostri concittadini malati e anche in un poco di sgravio per i nostri operatori sanitari, ormai stremati” prosegue la sindaca. Poi la “Stefy” si connette, senza saperlo, al circuito emozionale: “Il nostro grazie, pieno di commozione e di riconoscenza, parte però da subito, a loro, alle loro famiglie che ne hanno accettato e pure ne sostengono il sacrificio e al loro generoso Paese!”. Ma lo sbarco cubano è solo l’inizio dell’invasione rossa. “Mamma li turchi”, arrivano pure russi e cinesi. Le forze aeree di Vladimir sono pronte a inviare in Italia squadre di virologi militari ed equipaggiamenti medici per la lotta al coronavirus.
A quanto scrive l’agenzia stampa russa Itar Tass, il leader del Cremlino ha telefonato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per discutere degli aiuti. Il 21 marzo è stato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu a parlare con il collega Lorenzo Guerini. Shoigu ha già dato ordine per la creazione di un gruppo aereo per “l’urgente” invio di aiuti per l’Italia nella lotta al coronavirus a partire da oggi. “Appena l’Italia sarà pronta, gli aerei da trasporto dell’aviazione militare russa invieranno otto squadre mobili di virologi e medici militari, veicoli per la disinfezione con aerosol di mezzi di trasporto e territori, così come equipaggiamento medico”, riferisce il ministero russo della Difesa. L’Italia ha confermato la disponibilità ad accettare gli aerei militari russi. Guerini “ha ringraziato la Russia per aver prontamente fornito aiuto per lottare contro la pandemia nell’ambito di un accordo fra Conte e Putin”. Ma non finisce qui.
Alitalia ha predisposto, in coordinamento con il dipartimento della Protezione civile, il primo di una serie di voli merci con la Cina per il trasporto di materiale sanitario necessario per la gestione dell’emergenza Covid-19 da parte delle strutture ospedaliere nazionali. Per questo primo volo umanitario Alitalia impiegherà un Boeing 777-300ER, il velivolo con maggiore capacità di carico della compagnia, che decollerà mercoledì prossimo per Shanghai e tornerà a Roma giovedì 26 marzo con stivati ben 160 metri cubi di forniture medicali, tra le quali circa tre milioni di mascherine protettive. Non ci resta che sperare, Forza Italia!