Un taxi volante senza pilota per dribblare il traffico delle metropoli: la Boeing ha testato martedì, ma la notizia è stata resa pubblica il giorno dopo, il primo miniaereo senza pilota che decolla in modo verticale come un elicottero.
Sulla pista di Manassas, in Virginia, il prototipo – lungo nove metri, con un’apertura alare di otto metri e mezzo – ha effettuato decollo e atterraggio, ripreso da una telecamera che ha poi trasmesso un breve video su youtube: appena 60 secondi di volo, nessuna meta e Boeing non ha neppure chiarito fino a che altezza il prototipo si sia librato. Caricato a energia elettrica, la “macchina volante”, come è stata chiamata, è progettata però per avere un’autonomia di volo in un raggio di ottanta chilometri.
La Boeing è tra le aziende che stanno accelerando i tempi per produrre quello che viene considerato il mezzo del futuro, già preconizzato da Isaac Asimov nei suoi romanzi. Dopo l’acquisizione, nel 2017, dell’azienda aerospaziale Aurora Flight Sciences, Boeing sta lavorando a un progetto di taxi volante in collaborazione con Uber. Allo stesso obiettivo puntano altre aziende nella Silicon Valley come A3, che sta portando avanti il progetto Vahana, un altro aerotaxi senza pilota. Chi arriverà per primo, si aprirà un mercato straordinario: secondo gli analisti di Morgan Stanley, la tecnologia potrebbe far nascere entro il 2040 un’industria con un fatturato che può andare da un massimo di 2500 miliardi di euro a un minimo di 570 miliardi. Boeing non ha chiarito se produrràl’aereo per Uber, ma ha fatto sapere che, tra i progetti, c’è un aereo-cargo, senza pilota, per il trasporto fino a 220 chili.