
Ustica, iniziative a Bologna 40mo anniversario
Domani ricorre il 40mo anniversario della strage di Ustica, nella quale il 27 giugno 1980 morirono le 81 persone a bordo del DC9 Itavia decollato da Bologna e diretto a Palermo.
Breaking News
Ci siamo. Comincia oggi in Inghilterra (dal 6 al 31 luglio) il Campionato Europeo di calcio femminile. Come noto, al torneo, giunto quest’anno alla tredicesima edizione, prenderà parte anche l’Italia, inserita nel gruppo D, insieme con Francia, Belgio ed Islanda. Ebbene, al fianco delle Azzurre, nel Regno Unito, ci sarà anche un campano: si tratta del nutrizionista Natale Gentile, biologo, presente nello staff della Nazionale. CLASSE 1970, E' ORIGINARIO DI CAVA Classe 1970, originario di Cava dei Tirreni (SA), Gentile non è nuovo ad esperienze del genere dal momento che è consulente dell’Inter (per il settore giovanile e femminile) e che, nel 2019, era già con l’Italia femminile ai mondiali di Francia.
Hiromi inaugura la XXVII edizione del festival Pomigliano Jazz in Campania. La pianista e compositrice giapponese, una delle più talentuose protagoniste della nuova scena jazz mondiale, si esibirà in esclusiva all’anfiteatro romano di Avella il 16 luglio 2022 col suo “The Piano Quintet”. Nell’unica data italiana del tour europeo presenta l’ultimo lavoro discografico “Silver Lining Suite”, pubblicato lo scorso ottobre e composto durante la quarantena mentre era impegnata in una serie di performance in streaming per supportare i Blue Note di Tokyo e New York. Ad accompagnarla in questo intenso viaggio musicale ci sarà un eccellente quartetto d’archi composto da Tom Pigott-Smith (violino), Shlomy Dobrinsky (violino), Meghan Cassidy (viola) e Gabriella Swallow (violoncello). Artista dotata di una grande sensibilità e versatilità, Hiromi annovera tra le sue influenze Bach e Franz Liszt, King Crimson, Dream Theater e Sly & the Family Stone. La scorsa estate è stata invitata a esibirsi in piano solo allo Stadio Olimpico di Tokyo per la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi. Adesso, dopo le date in Giappone in trio e in Brasile in piano solo, arriva in Europa per una serie di concerti con “The Piano Quintet”. Il tour, partito dalla Konzerthaus di Vienna, toccherà alcuni tra i principali festival del Vecchio Continente, come il North Sea di Rotterdam o il Festival Da Jazz di St. Moritz, prima di arrivare a Pomigliano Jazz. Il concerto di Hiromi al festival diretto da Onofrio Piccolo, sarà introdotto dal live di Alessandro Tedesco che proporrà in trio con Giovanni Francesca e Angelo Funaro il suo ultimo lavoro discografico "Magma", pubblicato per la Tuk Music di Paolo Fresu. Classe 1979, Hiromi Uehara gode di una vastissima fama per la sua stupefacente tecnica virtuosistica, per l’energia che esprime nei suoi concerti e la sua capacità di esplorare generi musicali molto diversi. Le influenze rock, progressive, jazz, fusion l’hanno resa un’artista originale che ottiene grandi riconoscimenti e premi per tutti i suoi dischi. Apprezzata da leggende del jazz come Chick Corea, Stanley Clarke e Ahmad Jamal (il suo mentore) ha studiato e si è diplomata al Berklee College of music di Boston, dove ha avuto come maestro il grande Oscar Peterson. Fin dall'uscita nel 2003 del suo primo album, “Another Mind” (prodotto da Richard Evans e Ahmad Jamal), Hiromi ha elettrizzato il pubblico e la critica con un'energia creativa che abbraccia diversi stili, spaziando dal jazz alla musica classica e al pop, portando l'improvvisazione e la composizione a nuove vette di complessità e raffinatezza. Nel suo ultimo lavoro “Silver Lining Suite”, Hiromi esemplifica ulteriormente il suo eclettismo e la sua gamma emotiva. Il risultato valica i confini tra musica classica e jazz, creando un intreccio vibrante posseduto dalla fervente energia ispirata al rock e dalla bellezza cinematografica, che la pianista originaria di Shizuoka ha sempre instillato nella sua musica.
Rischia di soffocare, in preda a uno shock anafilattico: si salva grazie al tempestivo intervento di un giovane militare di origini napoletane. E' accaduto venerdì sera, in un ristorante di Vada in provincia di Livorno. La malcapitata, una 50enne di Bergamo, era lì, in vacanza, in compagnia del marito. A quanto pare, l'uomo aveva appena ordinato un'insalata "contaminata" dal cetriolo, alimento cui la donna risulta altamente intollerante. Il solo odore, infatti, ha innescato in lei una violenta reazione allergica. Improvvisamente ha avvertito difficoltà respiratorie, è riuscita ad alzarsi da tavola ed a raggiungere l'uscita del locale dove, poco dopo, è collassata. Il militare (un giovane napoletano di stanza a Pisa), in quel momento presente, a sua volta, all'interno del locale, resosi conto dell'accaduto, ha subito raggiunto la donna all'esterno del ristorante soccorrendola prima che perdesse conoscenza. Ha notato che aveva la bocca serrata e che non respirava. Esperto di primo soccorso, con un'energica manovra, è riuscito ad aprirle la bocca ed a riportarle la lingua in posizione (era rivolta all'indietro). La 50enne, a poco a poco, ha ripreso conoscenza e, subito dopo, ha vomitato. Il militare ha contattato il 118 descrivendo i sintomi e di lì a poco, sul posto, è giunta un'autombulanza che ha trasportato la donna al pronto soccorso del vicino ospedale di Cecina dove è stata sottoposta alle cure del caso. Il marito della 50enne ha vivamente ringraziato il giovane napoletano per aver salvato la vita alla compagna. Particolare importante: la signora non aveva con sé l'adrenalina o i farmaci cortisonici e dunque provvidenziale si è rivelato l'intervento del ragazzo.
“Pretendere la restituzione di soldi per prestazioni già erogate anni fa, nel pieno rispetto delle regole, è un atto grave e pericoloso, che mette a repentaglio la sopravvivenza di molti laboratori di analisi cliniche”. È il grido d’allarme lanciato da Elisa Interlandi e Gennaro Lamberti, rispettivamente presidenti di C.I.D.E.C. Federazione Sanità e Federlab Italia (di cui C.I.D.E.C. è parte attiva ed integrante), tra le maggiori associazioni di categoria dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il SSN. Il monito cade a pochi giorni dall’avvio, da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Siracusa, del procedimento di recupero tariffario relativo agli anni 2007-13 ai danni delle strutture di laboratorio e dei centri poliambulatoriali privati di quel territorio. Un atto giudicato “inammissibile” da Interlandi e Lamberti, secondo cui: “dopo aver garantito un’assistenza costante e capillare, durante i mesi difficili della pandemia, è assurdo che oggi, in una situazione già di per sé critica a causa del caro energia, si richieda, retroattivamente, la restituzione di somme per prestazioni effettuate negli anni precedenti secondo un tariffario regolarmente sottoscritto ed allora perfettamente in vigore”. Ed è proprio contro questo provvedimento che il 30 giugno scorso, alla presenza degli associati C.I.D.E.C., dei loro legali – avvocati Luca Gioacchino Barone, Davide Di Paola e Vincenzo Minnella – e dell’Asp di Siracusa, è stato aperto il confronto per modificare l’esito delle procedure di recupero forzoso delle tariffe. Da qui l’appello al Governatore siciliano Nello Musumeci “che già un anno fa aveva preso posizione invitando ad una riflessione sulle modalità di recupero e soprattutto sulla corretta determinazione degli importi da restituire – che, nella stragrande maggioranza dei casi, si sono rivelati assolutamente sproporzionati rispetto al numero ed alla tipologia di prestazioni erogate – a sospendere il provvedimento. Nel rispetto della normativa e delle sentenze – osservano, infatti, i due rappresentanti dei laboratoristi – va assicurata una corretta modalità di recupero, che sia compatibile con la sopravvivenza delle strutture sanitarie. Altrimenti, l’unica conseguenza dell’applicazione scriteriata di provvedimenti del genere sarà la desertificazione sanitaria”.
Anticipato dall’uscita del singolo e video “Figlio”, “Senghe” vede la produzione artistica di Paolo Baldini, uno dei professionisti più richiesti del dub / reggae europeo, che ha curato l’intero lavoro, oltre ad essere ufficialmente entrato nella band come bassista. [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=Yz_DUSOu_Js[/embedyt] I testi profondi, il sound diretto, efficace e coinvolgente, come la band ci ha abituato nel corso della propria lunga attività, sono espressione e frutto di collaborazioni che fanno di “Senghe” un lavoro dal respiro internazionale. Reggae ed elettronica si fondono con la melodia mediterranea, i tributi al sound napoletano anni ’70, l’Africa e il Levante. I testi dei brani sono stati scritti e composti da Almamegretta e Paolo Baldini, ad eccezione di tre canzoni composte per loro da Danilo Turco – “Figlio”, “Senghe”, “Sulo”, più una cover di un brano, “Na stella”, che fu del grande Fausto Mesolella. Le lingue usate per i testi sono il napoletano, l’inglese, l’ebraico – il patrimonio linguistico in loro possesso – e formano il canvas sonoro ed emozionale che caratterizza da sempre questa band. Gli Almamegretta sono una delle più influenti espressioni musicali degli ultimi trent’anni in Italia, con tre Targhe Tenco all’attivo, una partecipazione in gara tra i big a Sanremo nel 2013, undici album e migliaia di concerti in Italia ed Europa. Con album come “Animamigrante”, “Sanacore”, “Lingo” hanno segnato la scena musicale italiana diventandone al tempo stesso tra i rappresentanti più internazionali. Il loro stile è fondato su un ampio numero di generi, dal beat al Rhythm‘n’Blues, dal Reggae al Funk, fino all’elettronica, alla world music e al pop senza ovviamente dimenticare la matrice dub, con un frontman, Raiz, capace di emozionare e scuotere con la sua voce potente e originale. Mai fermi due volte nello stesso posto, il sound che li ha resi famosi in Italia e in Europa si è continuamente evoluto e spostato in direzione delle esigenze artistiche della band e dei testi, da sempre uno dei punti cardine della loro creatività. [wpedon id="44688"]
Si presenta mercoledì 22 giugno 2022 alle ore 18, alla Libreria Raffaello di via Kerbaker 35 Napoli, “Vlad - Una leggenda napoletana”, un’altra avvincente opera editoriale della casa editrice partenopea Phoenix Publishing che negli ultimi anni si è distinta nel campo del graphic novel. A parlarne con gli autori Emanuele Pellecchia e Francesco Saverio Tisi, lo storico Raffaello Glinni e il direttore del Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova, Giuseppe Reale. Modera il giornalista del Mattino, Marco Perillo. Inserito come numero speciale all’interno della collana “Leggende napoletane”, filone in costante sold out assieme ai primi due numeri, alla Tombola e al Gioco da tavola, il fumetto si basa sulla leggendaria figura del Principe Vlad III di Valacchia, detto “Țepeș”, l’impalatore, dai più conosciuto come “Dracula” grazie a Bram Stoker che per elaborare il suo celebre romanzo si ispirò proprio a questo personaggio sanguinario ed enigmatico. Gli autori della sceneggiatura del suggestivo fumetto sono Emanuele Pellecchia, direttore editoriale della casa editrice, e lo scrittore Francesco Saverio Tisi, che lo hanno ideato assieme alla art director Luna Cecilia Kwok. Le tavole sono opera di Alessio Monaco. “Vlad” della Phoenix Publishing va oltre la leggenda per concentrarsi sulle indagini svolte nel 2014 dallo studioso Raffaello Glinni, il cui contributo scritto, assieme a quello di Paolo Barbuto giornalista del quotidiano Il Mattino, ha impreziosito l’opera. Queste testimonianze, che il lettore troverà al termine delle tavole, teorizzano la presenza di Vlad a Napoli, e il ritrovamento di alcuni indizi rinvenuti su un monumento funebre presente nel chiostro del Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova (dove le ricerche di Glinni hanno trovato qualche riscontro) potrebbero confermarlo. Nell’ambito dei lavori attorno alle suddette operazioni tecniche, fondamentale è stato il ruolo di Giuseppe Reale, direttore del Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova, che negli ultimi anni ha fatto restaurare un’iscrizione misteriosa all’interno della chiesa che, secondo le ricerche, potrebbe essere legata alla leggenda di Vlad. Il Complesso ha altresì approfondito le indagini sulla tomba nel chiostro e ne ha favorite ulteriori. “Si presume che Dracula, ucciso e decapitato dai Turchi nel 1477, sia sepolto in un monastero in Romania” spiega il giornalista del Mattino e scrittore Marco Perillo nell’introduzione. “Eppure, nel 1933 fu dimostrato che quella tomba è vuota. Ecco che si è fatta avanti l’ipotesi napoletana. Come? Grazie a una figlia segreta di Vlad, tale Maria Balsa, portata nella città partenopea e affidata alle cure della corte aragonese”. Il fumetto è stato strutturato come un viaggio dai Carpazi fino alle pendici del Vesuvio e si presenta come una sintesi tra la narrazione tipica del graphic novel e quella del romanzo didascalico; il volume è, inoltre, corredato di un codice QR collegato a un breve video che introduce alla storia narrata. [wpedon id="44688"] .
Fari spenti, qualche luce che il campionato aveva tenuto sopita, ma Napoli, a quanto pare, è attiva da ben prima di quanto si possa pensare. Smentito l’interesse per McCullum, sul quale sembrerebbe puntare il Ratiopharm Ulm di Jaka Lakovic, il nome sotto traccia sarebbe quello di Matt Mobley, come anticipava l’insider Luca d’Alessandro, riprendendo Christos Harpidis, su Twitter il 24 maggio scorso. Visto quest’anno a Zaragoza, il giocatore ha abbandonato la disciplina rojilla a metà aprile, con la squadra che navigava in brutte acque dal punto di vista della classifica ed avrebbe ottenuto solo posteriormente una sofferta salvezza. Non è stata la miglior stagione per il prodotto di Saint Bonaventure; il classe ’94 ha messo insieme 10.3 punti di media, con il 48.1% da 2 ed il 32.8% dal perimetro, conditi da 3 rimbalzi e 2.5 assist ad allacciata di scarpe. Nelle precedenti esperienze, Mobley, 1.91 per 84 kg, ha calcato i campi tedeschi (Fraport Skyliners), francesi (PAU Orthez) , turchi e belgi, chiudendo spesso con statistiche dal perimetro attestate sul 40% o leggermente superiori, soprattutto nel lungo periodo. Avvezzo anche alle coppe europee, il nativo del Massachussets vanta esperienze sia in FIBA Europe Cup che in Basketball Champions League. A suo favore gioca la statistica dello usage che ne mette in risalto l’importanza nei vari contesti in cui si è espresso: mai sotto il 20%, ha toccato anche punte del 30%, con un offensive rating personale che solo in due casi è sceso sotto quota 100 punti ogni 100 possessi. È un giocatore dotato di buona fisicità, caratteristica che gli permette di assorbire i contatti ottenendo anche il gioco da 3 punti, spesso trasformato (85% TL), ottimo penetratore, rapida meccanica di tiro. ALTRE NOTIZIE Fonti greche parlano di un altro colpo che potrebbe rivestire le caratteristiche che cerca coach Buscaglia; si tratta di Jeremy Simmons, pivot di 2,03m quest’anno avversario in BCL della Nutribullet Treviso con il Tofas Bursa. Lo statunitense non sarebbe nuovo in Italia, viste le precedenti esperienze a Scafati (15/16), ma soprattutto a Montegranaro, dov’è stato allenato proprio dal nuovo primo assistente di Buscaglia, Cesare Pancotto, nel 18/19. Per lui anche un’esperienza in A2 a Varese dove, così come a Scafati, ha condiviso campo e spogliatoio con l’ex azzurro Josh Mayo. Da capire anche quale sarà il playmaker italiano del prossimo anno: dopo le insistenti, e non smentite, voci su Bruno Mascolo, nella giornata di oggi è stato accostato anche Michele Ruzzier, quest’anno alla Virtus Bologna dove ha racimolato, però, appena qualche scampolo di partita. [wpedon id="44688"]
“Restituire soldi alle Asp? Non se ne parla. E’ un percorso grave e pericoloso, che rischia di mandare sul lastrico centinaia di laboratori di analisi cliniche”. E’ il grido d’allarme lanciato da Elisa Interlandi, presidente di C.I.D.E.C Federazione Sanità, parte integrante di Federlab Italia, tra le maggiori associazioni di categoria dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il SSN. Sotto accusa finisce “l’invito” dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana alle aziende sanitarie provinciali, di riattivare il procedimento per i recuperi tariffari relativi agli anni 2007-13, “periodo in cui centri e laboratori dell’isola fornivano prestazioni secondo un nomenclatore allora regolarmente sottoscritto ed in vigore, in luogo del successivo (e più penalizzante) tariffario Bindi/Turco/Borsellino” spiega Gennaro Lamberti, presidente di Federlab. L'ENNESIMA STANGATA...RETROATTIVA Morale della favola: “dopo aver arginato l’impatto della pandemia e garantito una capillare assistenza all’utenza siciliana, nonostante gli incontrollabili aumenti dei costi dell’energia e dei materiali (già riscontrati nel 2021) acuiti, oggi, dal conflitto in Ucraina, ecco arrivare l’ennesima stangata…retroattiva con la richiesta di restituzione di somme per prestazioni effettuate con un ‘prezzario’ che pure, in quegli anni, era stato regolarmente sottoscritto e contrattualmente approvato” incalza ancora Lamberti. Il tutto, precisa la Interlandi: “senza neanche tenere conto delle molte voci a credito nel frattempo maturate dalle stesse strutture, quali, ad esempio, gli interessi di mora per i ritardi nei pagamenti o l’extra budget”. L'APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI Da qui l’appello rivolto da C.I.D.E.C-Federlab all’assessorato alla Salute “o direttamente alle singole Asp, affinché sospendano i provvedimenti di recupero e si giunga ad una migliore concertazione e quantificazione delle somme eventualmente dovute”. “In caso contrario – è il monito – si aprirà un’ulteriore fase di contenzioso legale”.
L' ingegner Giuseppe Esposito stupisce, ancora una volta, con un ottimo noir ambientato, dopo le numerose incursioni nel salernitano, nella Napoli dei primi anni del Novecento. 350 pagine che scorrono gradevoli, sulle quali si muove con grazia il commissario Ruffo, un figlio del popolo, che -per il suo modus operandi e per le sue caratteristiche precipue- trova il suo contraltare nel piemontese Durini, capo gabinetto: sabaudo per cultura e modi, l'autore sembra voler rappresentare, attraverso questo personaggio, l'atteggiamento dei Savoia nei confronti dei territori del Meridione d'Italia. Tenuti in considerazione solo per la loro bellezza, ridotti ad un casino di caccia, un luogo dove trascorrere le vacanze senza farsi carico delle condizioni precarie in cui quelle popolazioni versano, i Savoia non seppero o non vollero intervenire seriamente se non per interventi di tipo estetico (la Galleria Umberto I) in quella che fu la capitale del regno borbonico Accanto a Ruffo, l'ispettore Lezzi e tutta la varia umanità che si dipana all'interno del commissariato, questore compreso (il Dottor Spirito) con la sua esigenza di far carriera sulle spalle dei sottoposti, a cui spettano tutte le responsabilità senza poter godere altro che delle briciole dei meriti. Sullo sfondo, una Napoli ad un passo dal baratro della Prima Guerra Mondiale, in cui convivono in maniera inspiegabile la Belle Époque e la Partenope dei Lazzari, il commissario Ruffo si troverà di fronte al peggior incubo della sua carriera di poliziotto: l'ombra di un serial killer che si accanisce sulle commesse dei Grandi Magazzini Mele, una delle realtà imprenditoriali più significative dell' Italia anteguerra, cui sono stati dedicati molti studi: questa famiglia di commercianti campani sbarcarono a Napoli dopo aver studiato i modelli del mercato parigino e quello dei Bocconi a Milano (ai quali D'Annunzio darà il nome di Rinascente) per dar vita ad uno dei primi esempi di centro della grande distribuzione. Un'azienda che punta sulla pubblicità affidandosi ai grandi illustratori dell'epoca, un'azienda in cui si prevedeva la possibilità per i dipendenti di usufruire delle cure mediche a carico dell'azienda e non del lavoratore. Se "Paura ai Grandi Magazzini" fosse un film, allora ci sarebbe da ringraziare Esposito per averci regalato uno splendido cameo di Matilde Serao, ' A Signora, che arrivava in redazione traversando a bordo di un calessino Via Toledo e presso la quale il commissario Ruffo trova accoglienza e entrature che gli consentono di risolvere il mistero legato ai Grandi Magazzini Mele; è grazie a lei che nella narrazione fanno capolino personaggi del calibro di Leonardo Bianchi e Antonio Cardarelli. La lingua cui fa ricorso Esposito è quella del popolo de "Il paese di cuccagna", un napoletano parlato con scioltezza, senza forzature, con i suoi intercalari, i proverbi scaturiti da una saggezza antica e le espressioni colorite e talvolta sfacciate. Se avete amato il Commissario Ricciardi, allora saprete apprezzare anche il suo collega Ruffo che lavora sul territorio quando Luigi Alfredo ha ancora le braghe corte (essendo nato il primo giugno del 1900) ma che, pur tormentato da un amore infelice, è totalmente scevro dalla cupezza e dalle inquietudini che condizioneranno tutta la vita dell'uomo dagli occhi verdi. Qui il respiro è leggero, gli anni si contano ancora con il calendario gregoriano e non a partire dal 28 ottobre 1922, e la narrazione scorre veloce, senza fatica, coinvolgendo il lettore in un'indagine dai risvolti insospettabili. [wpedon id="44688"]
Una delle novità più importanti degli ultimi anni per quanto riguarda il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione è lo SPID, ossia l'identità digitale che permette di accedere a numerosi servizi via web. Ideato nel 2013, lo SPID ha ormai raggiunto la quota di 30 milioni di utenze attivate, con un vero e proprio boom (+10 milioni) negli ultimi 12 mesi. A cosa serve lo SPID L'acronimo SPID sta per Sistema Pubblico di Identità Digitale e, come suggerisce il nome, è uno strumento ideato per facilitare l'accesso a servizi pubblici forniti online. L'identità digitale, che ogni cittadino maggiorenne può richiedere attraverso una specifica procedura, si compone di una coppia di credenziali, le classiche username e password, e di un ulteriore livello di sicurezza garantito dall'integrazione delle stesse con smartphone e indirizzo e-mail. Lo SPID si inserisce nell'ampia gamma di soluzioni adottate dagli operatori digitali per garantire massima sicurezza nell'uso dei servizi online. L'iniziativa statale, infatti, segue le innovazioni già introdotte nel corso degli anni da società private attive, per esempio, nel campo dell'intrattenimento e dei giochi, come i casino online, che attraverso protocolli avanzati di identificazione degli utenti consentono di accedere senza rischi a slot, roulette e giochi di carte tradizionali come il blackjack 21+3 da PC o da mobile. Grazie allo SPID è oggi possibile accedere a un ampio ventaglio di servizi pubblici, che fino a pochi anni fa potevano essere richiesti solo recandosi fisicamente presso gli uffici preposti. Accedendo con l'identità digitale a portali e app messe a punto dalla Pubblica Amministrazione è infatti possibile comunicare direttamente con gli Enti o avviare e gestire pratiche, come accade per esempio sulle piattaforme dell'INPS o dell'Agenzia delle Entrate, ma anche effettuare pagamenti certificati, per esempio mediante l'app IO. I vantaggi sono evidenti: senza alcun rischio per i propri dati personali, ogni cittadino può risolvere piccole e grandi problematiche in maniera molto più semplice e veloce; al tempo stesso, gli uffici pubblici riescono a gestire meglio il lavoro e a essere più tempestivi e flessibili. Più di 30 milioni gli SPID attivati: la rivoluzione entra nel vivo Pur essendo attivo da ormai quasi 8 anni, solo negli ultimi 2 lo SPID ha conosciuto un boom di attivazioni, dovuto al perfezionamento sia del servizio stesso che di portali e piattaforme della P.A., ma anche ai rapidi cambiamenti che stanno interessando le abitudini di cittadini e consumatori riguardo all'uso di internet da desktop e da mobile. La forte crescita nel numero di SPID attivi è stata certificata dallo stesso Ministero per l'Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, che ha reso noto il superamento della soglia di 30 milioni di utenze, un dato ancora più significativo se si considera che ben 10 milioni sono state attivate in questi ultimi 12 mesi. La notizia rappresenta un segnale importante per l'intero processo di digitalizzazione pubblica, un percorso intrapreso in questi ultimi anni con un certo ritardo rispetto a quanto avvenuto nel settore privato ma con obiettivi importanti. Secondo quanto stabilito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, infatti, lo Stato intende per il 2023 avvicinarsi alla soglia di metà della popolazione italiana con SPID attivo, allo scopo di potenziare ulteriormente i servizi digitali, semplificare i rapporti col cittadino e dare la spinta definitiva alla sburocratizzazione delle procedure. Chiaramente, non sarà facile ottenere questi risultati in maniera immediata, ma è evidente che maggiore sarà il numero di cittadini in grado di accedere ai servizi pubblici via web, migliore sarà la gestione degli stessi. In quest'ottica, gli investimenti già previsti proprio all'interno del PNRR dovrebbero risultare decisivi per avvicinare al progetto SPID anche coloro che finora si sono mostrati poco interessati o poco fiduciosi, spingendoli a sperimentare l'importanza di questo strumento. Come richiedere lo SPID Per chi ancora non avesse attivato un proprio SPID personale, sono previste diverse opzioni per poter richiedere l'identità digitale. Per farlo basta aver compiuto 18 anni e possedere un documento di identità in corso di validità, tessera sanitaria, indirizzo e-mail e numero di cellulare: con questi documenti ci si può rivolgere a una delle società autorizzate al riconoscimento e all'emissione dello SPID, come Poste Italiane e Aruba, e seguire la procedura indicata. In breve tempo sarà possibile avere a disposizione uno SPID attivo e funzionante, da utilizzare sia da PC che da smartphone e tablet ogni qual volta vi sia necessità di accedere a servizi pubblici digitali: è facile, veloce e soprattutto utilissimo!

Come ogni anno, il Comune di Bologna e l’Associazione dei parenti delle vittime rinnovano la memoria della strage di Ustica attraverso un programma di iniziative istituzionali e culturali, nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria. Domani, dalle 10, nella Sala del Consiglio comunale di Palazzo d’Accursio, si terrà l’incontro con i parenti delle vittime della strage di Ustica. Accanto al sindaco di Bologna, Virginio Merola e alla Presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime, Daria Bonfietti, interverranno il presidente della Camera, Roberto Fico, il presidente della giunta regionale dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore comunale di Palermo Paolo Petralia Camassa.
L’incontro si potrà seguire in streaming sul canale youtube del Comune e verrà trasmesso in diretta da Rainews e dalle emittenti televisive locali Ètv e Trc Bologna. Dopo l’incontro, ci si trasferirà al Museo per la Memoria di Ustica dove il presidente della Camera aprirà il convegno “Cosa avremmo saputo noi di Ustica senza la stampa?”, organizzato dall’Associazione dei parenti delle vittime di Ustica in collaborazione con la Fnsi, trasmesso in diretta streaming sul sito della Camera e sul sito di RaiNews24. Interverranno, oltre a Roberto Fico, Daria Bonfietti e Virginio Merola, i deputati Andrea De Maria e Walter Verini (moderatore dell’incontro), i giornalisti Andrea Purgatori e Sigfrido Ranucci, la storica Cora Ranci e Giuseppe Giulietti (presidente Fnsi). Alle 18 saranno inaugurate le attività culturali della rassegna “Attorno al Museo”, con l’apertura della mostra “Nino Migliori. Stragedia”, allestita nella ex Chiesa di San Mattia, fino al 27 settembre.
L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 ha comportato la necessità di ridurre le iniziative previste per il 40° anniversario della strage di Ustica, soprattutto quelle in collaborazione con le scuole della città. È stata invece costruita, nel rispetto delle misure di contenimento in vigore, una particolare stagione della rassegna Attorno al Museo che proporrà quattro serate di teatro, musica, danza e poesia nello spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica, al Parco della Zucca. Il 7 luglio, gli effetti personali ripescati nel mar Tirreno permetteranno di interrogarsi sul senso delle cose materiali e di come questi frammenti facciano emergere sentimenti profondi, affetti e la voglia di combattere ancora, grazie al testo originale teatrale di Massimo Salvianti “Un abito chiaro” interpretato da Amanda Sandrelli accompagnata al pianoforte da Rita Marcotulli.
Lo spettacolo sarà trasmesso da Radio3 domani nell’ambito della trasmissione “Piazza Verdi” dedicata alla strage di Ustica. Il 14 luglio, grazie alla collaborazione con Bologna Jazz Festival, è in programma il concerto originale “Mirra-Kone Duo” che vede sul palco Pasquale Mirra, uno dei più interessanti vibrafonisti della scena musicale internazionale e Kalifa Kone, talentuoso polistrumentista maliano. Il 24 luglio le canzoni del 1980 e il tempo percepito nella pienezza di quattro decenni, che rappresentano il passaggio dalla spensieratezza alla maturità e quello del tempo sospeso, congelato e pesantissimo di una crescita negata, saranno oggetto delle coreografie di “A Love Song”, un progetto di Simona Bertozzi e Marcello Briguglio, che vedrà sul palco i danzatori Simona Bertozzi e Daniele Albanese accompagnati dalla voce di Angela Baraldi e dalle composizioni sonore di Daniela Cattivelli.
Il 10 agosto la tradizionale notte di San Lorenzo si intitola “Dispersi – un ponte di poesia tra Bologna e Palermo”. A Bologna con la regia di Pietro Floridia gli attori di Cantieri Meticci, originari delle più disparate provenienze, si muoveranno in una scenografia fatta da grandi reti da pescatori, simbolo di interrelazioni e trame, realizzate dai cittadini in diversi laboratori partecipati. Nello stesso tempo a Palermo Stefano Randisi, Enzo Vetrano e altri attori palermitani interpreteranno, in una messa in scena originale, testi poetici dedicati alla strage di Ustica. Nei giorni di svolgimento degli eventi, il Museo per la Memoria di Ustica, che conserva i resti recuperati del velivolo DC9 e l’installazione permanente A proposito di Ustica concepita dall’artista Christian Boltanski in ricordo delle 81 vittime, osserva aperture straordinarie dalle ore 20 alle 23, con visita guidata gratuita a partire dalle ore 20.