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Vino: la Scolca, centesima vendemmia ai tempi del covid-19

Orfani di Vinitaly 2020, l’appuntamento internazionale più importante dedicato al mondo del vino.

La Scolca sceglie il canale social e una stretta relazione con tutta la propria rete di partner nazionali e internazionali per condividere le problematiche di questo momento e presentare le maggiori novità della sua centesima Vendemmia. Dopo aver festeggiato nel 2019 il centenario, Chiara Soldati racconta le novità del 2020 con i nuovi prodotti e i continui investimenti nel vigneto, in cantina e sui mercati proprio per mantenere attive attività commerciali funzionali a sostenere i livelli occupazionali in azienda. “La Scolca non si ferma – puntualizza Soldati – e prosegue le acquisizioni di nuovi ettari di terreno, a completare gli investimenti in tecnologia e il restyling della zona accoglienza”.

Fare impresa ai tempi duri del Covid-19 non è semplice, “è una grande spinta a ripensare il nostro business – sostiene Chiara Soldati – e a migliorarci come persone e come imprenditori”. “Il mio pensiero in questo mese – sottolinea – è andato ai nostri agenti, agli amici ristoratori ed enotecari, agli albergatori, a come fare sistema e trovare strategie di supporto appena sarà finito il lockdown. Queste azioni sono la concreta risposta per salvaguardare il presente e costruire il futuro evitando il collasso totale e irrimediabile dell’intero settore. Siamo abituati a lavorare in team e solo uniti riusciremo realmente a rialzarci e creare un grande futuro italiano dopo l’emergenza internazionale”. ”Quando i colleghi o i partners internazionali mi chiedono da dove traggo questa forza – continua Chiara Soldati – rispondo sempre due cose: sul piano personale la nostra è una famiglia abituata a lottare e a fare sacrifici; sul piano culturale e identitario noi siamo l’Italia. In ciascuno di noi c’è un po’ del genio di Leonardo, della perfezione di Michelangelo e della creatività di Brunelleschi. Siamo dei problem solver, gente capace di dare il meglio proprio in tempi incerti. E non a caso abbiamo prodotto il Rinascimento dopo il Medioevo”.

Sui trend del settore Chiara Soldati ha idee precise e anche qualche proposta operativa, a partire dalla riconcettualizzazione di eventi come Vinitaly, Merano Wine Festival e la Milano Wine Week, dai quali si aspetta una maggiore cooperazione, integrazione e soprattutto specializzazione verticale. Una cabina di regia comune per assicurare un’offerta che tenga conto delle esigenze e delle risorse specifiche di ogni azienda vitivinicola e delle diverse fasce di mercato che seguono il mondo vinicolo. Questo porterà dunque a format nuovi e inediti, a utilizzare tanta tecnologia, a dare attenzione massima alla sostenibilità ambientale ed economica e all’efficacia delle azioni in termini di business matching, senza perdere l’empatia e l’esperienzialità da cui il mondo del vino non può prescindere. 

Sul piano dell’enoturismo che tanto si è sviluppato negli ultimi anni, vista la chiusura dei voli internazionali, Chiara Soldati auspica che le istituzioni incentivino lo sviluppo di un vero e proprio piano turistico nazionale nel quale si valorizzi l’arte, la cultura, il territorio e il cibo 100% made in Italy, ma anche il sano ritorno ai valori antichi. “Bisognerà aspettare il 2021 per riaprire le porte a un pubblico internazionale, con il quale è necessario, però, mantenere un costante rapporto comunicativo e relazionale attraverso il quale il cliente/ospite possa percepire soprattutto l’autenticità dei valori delle persone e dell’azienda, prima ancora della fidelizzazione al prodotto. Occorrerà lavorare con le istituzioni e gli stakeholders a una colossale e unitaria campagna di comunicazione internazionale svincolata da stereotipi e che rilanci all’estero l’idea di un paese straordinario, moderno, sicuro, senza paura e capace, ancora una volta, di rinascere”, conclude.

 

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